Ricordando l’opera dell’architetto ticinese Pietro Bernasconi, principale collaboratore del Vanvitelli, a Monte Santo nel Settecento, in occasione dei 250 anni dalla sua morte
L’architetto ticinese Pietro Bernasconi era nato a Riva San Vitale nel 1705 ed è morto nel 1767 a Caserta, cioè 250 anni fa.
Principale collaboratore di Luigi Vanvitelli, ha lavorato con il grande maestro sia a Roma, a Loreto ed in particolare alla Reggia di Caserta. Il loro solido rapporto di collaborazione si è deteriorato nel 1766, un anno prima che morisse, in quanto Bernasconi aveva cercato di sottrargli un incarico professionale, il rifacimento della Chiesa Parrocchiale del Villaggio Torre, l’attuale Caserta.
Nelle Marche oltre a Loreto ha lavorato nel 1741 in Ancona ed anche secondo le ricercatrici Daniela Biancolini e Patrizia Chierici nella Chiesa di San Vito a Recanati.
A Monte Santo, l’antico nome di Potenza Picena cambiato il giorno 21 dicembre 1862, ha lavorato nel 1744 nel contesto della Villa Bonaccorsi a Montecanepino, sia come Direttore dei lavori che come ideatore dell’ampliamento del complesso. Nel 1745 ha inoltre provveduto, secondo il Dott. Roberto Domenichini, attuale Direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro, al progetto dei lavori del Palazzo Comunale nella Piazza Grande, oggi Giacomo Matteotti, prevedendo una facciata con doppio loggiato.
I lavori si sono conclusi nel 1750 e dopo la costruzione del Teatro Condominiale, inaugurato il giorno 27 dicembre del 1862, l’architetto Giuseppe Brandoni ha provveduto alla chiusura del secondo ordine superiore del loggiato. Recentemente presso l’Archivio Storico della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena è stato trovato l’atto di battesimo della figlia di Pietro Bernasconi, una scoperta straordinaria che documenta la permanenza temporanea dell’architetto nella nostra città, probabilmente ospite dei Bonaccorsi e ci consente di poter acquisire ulteriori notizie sulla sua famiglia. Infatti il giorno 26 maggio 1745 è nata a Monte Santo la figlia Rosa Maria Ascenzia ed è stata battezzata nella Pieve di Santo Stefano, che all’epoca si trovava ancora nel contesto della Piazza Grande.
Il padre dell’architetto si chiamava Giuseppe, la moglie era Elisabetta Albertini di Ancona, mentre la città di provenienza risultava Corsilia o Corzilia.
Questo importante documento d’archivio ci consente di affermare con certezza del solido rapporto dell’architetto Pietro Bernasconi con Monte Santo, dove lui ha lasciato importanti testimonianze della sua opera come il Palazzo Comunale ed anche la Villa Bonaccorsi, ma in particolare perché nella nostra città è nata sua figlia Rosa Maria Ascenzia, che è subito morta, e dove lui è vissuto per un periodo anche insieme alla moglie Elisabetta Albertini.