Conosciamo meglio le opere d’arte di Potenza Picena. “La Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Martino” del 1584 di Simone De Magistris.
A cura di Simona Ciasca e Paolo Onofri
Il pittore di Caldarola Simone De Magistris, (Caldarola 1538- Ascoli Piceno 1611) ha lasciato a Potenza Picena 3 importanti sue opere.
La prima e più significativa opera è la “Deposizione dalla Croce e i Santi Francesco d’Assisi e Lorenzo Diacono”, tavola che si trova all’interno della Chiesa di S. Lorenzo dei Frati Cappuccini ed è stata eseguita nel 1576. La seconda tela si trova nel contesto della Chiesa di Sant’Antonio di Padova dei Frati Minori “La Madonna di Loreto ed i Santi Francesco d’Assisi, Antonio di Padova, Giuseppe e Caterina d’Alessandria” del 1576.
La terza, un olio su tela, cm 226×168, oggi conservata all’interno della Sala Giunta “Antonio Carestia” nel Palazzo Municipale “Madonna con Bambino tra i Santi Rocco e Martino” del 1584, conosciuta anche con il titolo “Sacra Conversazione”. Quest’ultima tela era stata pagata all’epoca la somma di 150 scudi che comprendeva anche i lavori agli stucchi ed affreschi dell’altare. Il Comune di Monte Santo aveva partecipato alla notevole spesa. Questa tela in origine apparteneva alla Confraternita di San Rocco e Martino, le cui origini risalgono al 1576 ed era collocata nell’altare maggiore della Chiesa di San Rocco, chiesa che si trovava nell’omonima piazza, oggi Piazza Giuseppe Garibaldi. La chiesa nel 1888 fu demolita in quanto cadente, per consentire l’allargamento della piazza e la costruzione della pescheria e beccheria (macelleria), oltre allo spazio per il mercato al coperto, da cui il popolare appellativo di “piazzetta delle erbe” che ancora oggi ci si tramanda.
Successivamente, nel 1960, su questa area è stato costruito l’albergo centrale.
La Confraternita di San Rocco e Martino dopo il 1888 si era trasferita nei locali dell’oratorio di Santa Caterina, nell’ex-monastero delle Benedettine e la tela del De Magistris collocata all’interno della Chiesa dei Santi Caterina ed Antonio, oggi sede della Fototeca Comunale. Quando la Confraternita si è sciolta negli anni Cinquanta del Novecento, la tela è rimasta nel contesto della Chiesa ed è stata acquisita al patrimonio del Comune. Dalla Chiesa dei Santi Caterina ed Antonio, nel 1980 è stata trasferita nei locali della Pinacoteca Comunale “Benedetto Biancolini” di Via Trento, inaugurata il giorno 27 settembre di quell’anno. Nel 2006 è stata definitivamente collocata all’interno dei locali della Sala Giunta nel Palazzo Municipale, dove si trova attualmente, insieme al “Sant’Emidio che protegge Monte Santo”, del 1770 di Benedetto Biancolini e alla “Allegoria della Pace” del sec. XVIII di Corrado Giaquinto.
Il giorno 14 Aprile del 2007 la tela è stata visionata dal critico d’arte Prof. Vittorio Sgarbi e l’anno successivo, dal 20 marzo 2008 al 8 giugno 2008 è stata esposta all’interno del Palazzo dei Cardinali Pallotta a Caldarola nell’ambito della mostra curata dallo stesso critico d’arte dal titolo “Scoperte nelle Marche intorno a De Magistris” che ha riscosso un grandissimo successo di pubblico.
La tela all’epoca della sua collocazione presso la chiesa di San Rocco aveva in alto un timpano, dov’era rappresentato l’Eterno Padre, e nella parte inferiore una predella con 5 scomparti raffiguranti San Francesco d’Assisi in un lato, S. Stefano Protettore della terra di Monte Santo dall’altro, ed al centro tre fatti della vita di San Rocco, cui la chiesa era dedicata.
Di questo particolare ne parla il Marchese Filippo Bruti Liberati nella sua VIII “lettera scritta sopra Monte Santo” nel 1847, pubblicata in occasione del matrimonio di Filippo Teodori con Maria Giuseppina Adriani. Anche Carlo Cenerelli Campana nella sua storia di Monte Santo del 1852, ne parla alle pagine 132 e 133.
E’ documentato un primo intervento di restauro della tela nel 1652 da parte di Lorenzo Bonomo, successivamente nel 1992 è stato effettuato un secondo restauro ad opera di Licia Tasini.
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