I piccioni sono entrati anche nella Chiesa di S. Francesco a Potenza Picena.
I piccioni del centro storico di Potenza Picena, l’antica Monte Santo, sono un pericolo gravissimo per le strutture pubbliche e private e per tutti i cittadini che vi risiedono.
Il giorno lunedì 7 marzo 2016 hanno addirittura violato una chiesa, quella di S. Francesco al Pincio, una delle più belle ed originali della nostra città.
I piccioni sono potuti entrare da una finestra che si è aperta con il forte vento posta sopra l’abside, sulla sinistra entrando, ed hanno incominciato a scorrazzare indisturbati all’interno del luogo di culto.
I loro escrementi acidi si sono depositati sull’antico coro ligneo ad intaglio del Settecento, opera dell’ebanista Moschetti, sull’altare maggiore, sulla pavimentazione, sui banchi e sui confessionali della chiesa.
La Signora Pina Pescetti e suo marito Alfredo Riccobelli, custodi della Chiesa, si sono accorti subito della presenza dei piccioni ed hanno provveduto ad avvisare il parroco, don Andrea Bezzini, che ha la gestione della struttura, la Soprintendenza ai Monumenti di Ancona e la Prefettura, visto che la Chiesa è proprietà del Ministero degli Interni, Fondo Edifici di Culto, ed anche l’Ingegnere comunale Giuseppe Percossi e gli Amministratori locali sono stati informati dell’accaduto.
Il Tempio di S. Francesco nel 1937, grazie all’interessamento di padre Nazzareno Pistelli, Regio Ispettore Onorario della Soprintendenza ai Monumenti delle Marche, è stato dichiarato da Benito Mussolini Monumento Nazionale e finanziato il suo restauro, i cui lavori sono stati eseguiti dall’impresa locale di Pasquale Clementoni e figli.
La chiesa è dedicata a San Nicolò e faceva parte del Convento dei Frati Francescani Conventuali e l’attuale struttura risale agli anni 1766-1778 (inizio e fine dei lavori). Al suo interno si trovano opere d’arte risalenti al Settecento tra cui negli altari laterali “Il Miracolo di S. Giuseppe da Copertino”, “La Natività” ed il “Transito di Sant’Andrea da Avellino”.
Sull’altare maggiore si trova la tela raffigurante “La Vergine Immacolata tra i Santi Nicolò, Francesco d’Assisi ed un altro santo Francescano”, forse San Giuseppe da Copertino. Ai lati di questo quadro si trovano due arazzi dello stesso periodo. Sulla scalinata che porta alla cantoria si trovano ancora degli affreschi che vengono fatti risalire al Sec. XIV di scuola marchigiana, che secondo alcuni studiosi raffigurerebbero una “Visitazione”.
Belle all’interno della chiesa anche le quattro statue che raffigurano le virtù cardinali. Un vero scrigno artistico e storico.
I piccioni nel nostro centro storico sono diventati da anni un gravissimo problema per la nostra comunità ed è necessario che il Comune intervenga riducendo drasticamente il loro numero. Bisogna anche che tutti i luoghi, pubblici e privati, che consentono a questi animali di rifugiarsi e nidificare, vengano chiusi.
Il nostro comune per primo dovrebbe dare l’esempio, procedendo alla chiusura di tutte le sue strutture dove questi animali trovano ospitalità e rifugio, ad esempio lo spazio dietro alla centrale termica dell’Auditoriom “Ferdinando Scarfiotti” in Vico Balilla, dove si raccolgono centinaia di piccioni ogni giorno.
Comunque ritornando alla Chiesa di S. Francesco due giorni dopo, mercoledì 9/3/2016 al mattino, con un mezzo messo a disposizione dalla ditta dei F.lli Bartoli di Potenza Picena, gli operai hanno provveduto a chiudere la finestra che si era aperta all’interno della Chiesa e la maggior parte dei piccioni è potuta uscire. Nella stessa giornata volontari della Parrocchia dei S. Stefano e Giacomo hanno provveduto a ripulire la nostra bellissima chiesa di S. Francesco, compreso anche il coro ligneo del Settecento. Grazie ai volontari Nunzio Cartuccia e la Sig.ra Ornella Quattrini, da parte della nostra comunità.
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