Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena. Proseguono i lavori di restauro delle antiche opere d’arte e si arricchisce di altre importanti testimonianze artistiche della nostra comunità.
La Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena, guidata dal 6/11/2007 da don Andrea Bezzini, che è subentrato all’indimenticabile don Carlo Leoni, prosegue nell’opera silenziosa ma continua di recupero e valorizzazione di importanti testimonianze storiche ed artistiche della nostra Collegiata di Santo Stefano. Dopo aver restaurato negli anni passati diversi importanti quadri come il Sant’ Isidoro del sec. XVIII di autore anonimo e la “Morte (il transito) di San Giuseppe” del sec. XVIII attribuito a Benedetto Luti, e nel 2013 “L’Incoronazione della Beata Vergine Maria tra i Santi Giovanni Evangelista e Battista del sec. XIX di autore anonimo della Chiesa di San Giovanni Battista di Montecanepino, in questo caso grazie anche al contributo economico del comitato della Festa di San Vincenzo Ferreri, oggi il dinamico don Andrea Bezzini ha portato a termine altri due importanti e significativi recuperi. Si è trattato del restauro di opere d’arte così dette minori, ma sempre molto significative. Abbiamo un’originale “Traslazione della Santa Casa di Loreto” del sec. XIX di autore anonimo (proveniente secondo il Dott. Roberto Domenichini, dalla Chiesa di San Marco un tempo proprietà del Santuario di Loreto) ed una “Natività” del sec. XVIII, sempre di autore anonimo.
Il restauro delle due tele è terminato nel mese di Dicembre 2014 e sono state esposte, la prima, all’interno della Collegiata di Santo Stefano, la seconda, nel contesto della mostra curata da Mauro Mazziero e da Alessandro Piras “Racconti di Natale” che si è tenuta nella Fototeca comunale “Bruno Grandinetti”, nell’ex Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, dal 21/12/2014 al 6/1/2015. Pochi sanno che è inoltre ritornata dopo tanti anni nella sua sede naturale ed originaria, dove era stata collocata per secoli, un’altra importante opera d’arte che ci rimanda alla presenza a Monte Santo dei Padri Gesuiti, che era conservata nel Convento locale dei Cappuccini. Si tratta del quadro raffigurante Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dell’ordine dei Gesuiti, ritratto insieme al compatrono di Monte Santo, San Girio, del sec. XVIII di Giacinto Brandi. Interessante in questo piccolo quadro una raffigurazione di un antico centro storico, che dovrebbe rappresentare Monte Santo. Inoltre il culto di San Girio a Monte Santo come compatrono della nostra città si deve proprio ai Gesuiti. Questo quadro, mancante di cornice, è potuto ritornare nella nostra Collegiata di Santo Stefano, chiesa dedicata in precedenza a Sant’Ignazio, grazie all’opera di sensibilizzazione del dott. Roberto Domenichini, alla disponibilità dei Frati Cappuccini, ed in particolare a padre Floriano Grimaldi e all’accoglimento di don Andrea Bezzini. Ora dopo il ritorno in Collegiata questa stupenda opera d’arte, molto importante e significativa per la nostra comunità, andrebbe subito restaurata, incorniciata ed esposta alla devozione dei fedeli.
Un importante contributo economico potrebbe essere offerto dal comitato che ogni anno organizza la festa di San Girio il 25 Maggio, adottando questo quadro per rendere possibile il suo restauro, oppure farlo finanziare da un nostro concittadino, il dott. Roberto Domenichini, direttore dell’Archivio di Stato di Pesaro, che si è offerto da tempo di sostenere la spesa per il suo recupero, ponendo la sola condizione di farlo ritornare all’interno della Collegiata di Santo Stefano. Un’altra importante acquisizione si è concretizzata ultimamente, sempre nel contesto della nostra Collegiata di Santo Stefano. Infatti il giorno 20 Gennaio 2015 è stato collocato all’interno della Collegiata l’antico presepe in terracotta di scuola marchigiana del sec.XVII di proprietà delle monache Clarisse di Pollenza, che era stato per diversi secoli nel nostro Monastero di San Tommaso.
Dopo l’esposizione nel contesto della mostra “Racconti di Natale”, grazie all’interessamento di uno dei suoi curatori, Mauro Mazziero, del consigliere comunale dott. Antonio Rosali, del Parroco don Andrea Bezzini, con l’accordo sia delle monache Clarisse di Pollenza che della Diocesi di Fermo e della Soprintendenza artistica di Urbino, nella persona del dott. Gabriele Barucca, è stato lasciato di nuovo in permanenza a Potenza Picena in deposito presso la Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo, mentre la proprietà rimane del Monastero delle Clarisse di Pollenza. Tutta questa importante operazione si è potuta concretizzare grazie anche all’impegno dell’economo comunale, Dott.ssa Simona Ciasca, che ha mediato a lungo tra la Soprintendenza di Urbino, le monache Clarisse di Pollenza, la Diocesi di Fermo e la Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo di Potenza Picena. Anche in questo caso si è riusciti a raggiungere un bel risultato di gruppo che fa onore alla nostra comunità.
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