Ricordando Alfredo Melatini, tra i primi operai eletto consigliere comunale di Potenza Picena nel 1920
Quando Renza Baiocco dell’Ufficio Cultura del Comune di Potenza Picena mi ha fatto vedere le 9 foto scattate nel mese di Aprile del 1953 da Bruno Grandinetti del funerale del nonno materno Alfredo Melatini, che era stato negli anni Venti del Novecento un attivista socialista prima dell’avvento del fascismo, mi sono molto incuriosito ed ho voluto fare delle ricerche a livello archivistico sul personaggio. In particolare mi aveva molto colpito che al suo funerale all’uscita della Collegiata di Santo Stefano c’era anche il Gonfalone del Comune di Potenza Picena. Chi era stato Alfredo Melatini per meritarsi al suo funerale il Gonfalone del Comune di Potenza Picena? Alfredo Melatini era nato a Potenza Picena il giorno 3/2/1893 da Giuseppe, prima campagnolo e successivamente fornaciaio e da Maria Ciccarelli, casalinga in Via Montecanepino N°211. Nel censimento del 1921 risultavano residenti in contrada Panperduto, la zona dove operava la Fornace di Antonio Antonelli. Alfredo Melatini, come il padre Giuseppe, dopo le scuole che frequenta a Montecanepino con la maestra Adele Biagelli, lavorerà anche lui nella Fornace di Antonio Antonelli per molti anni. Successivamente andrà a lavorare anche presso la Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena. La sua famiglia era composta anche da Palma (Anna) nata il 12/8/1898, Giovanni nato il 23/6/1901, Annunziata nata il 24/10/1903 ed Augusto nato il 14/3/1906 ed emigrato in Argentina. Alfredo Melatini partecipa valorosamente alla Prima Guerra Mondiale come soldato della 5° Fortezza e combatte a Venezia.
Finita la guerra ritorna al suo lavoro di fornaciaio presso la Fornace Antonelli e per il suo impegno nel movimento socialista di quei tempi si trova in prima fila negli scioperi che si sono svolti anche a Potenza Picena e che hanno visto coinvolti in particolare i fornaciai della Antonelli, i muratori ed i mezzadri dei conti Buonaccorsi a Montecanepino negli anni 1920/1921. Con le elezioni amministrative del 5/9/1920 viene eletto consigliere comunale per il Partito Socialista Italiano, insieme ad altri socialisti come il muratore Bonaventura Granati, il nonno dell’on. Maria Teresa Granati, il calzolaio Felice Alberici, il contadino Domenico Giusti, il falegname Emanuele Simonacci (Checco d’Orazio). Con loro nel consiglio comunale di Potenza Picena sedevano altri importanti personaggi, come Guglielmo Gasparrini, che verrà nominato Sindaco, l’avvocato Lodovico Scarfiotti, il fondatore della FIAT di Torino insieme all’avv. Agnelli e padre di Paolo, Luigi e Casimiro, il conte Antonio Antonelli, il proprietario della fornace dove lavorava Alfredo Melatini, il conte Mario Buonaccorsi, il dott. Balduino Bocci, Achille Casciotti ed altri. Interessante l’intervento del consigliere anziano, il calzolaio socialista di Porto Potenza Picena, Felice Alberici, che verrà eletto successivamente assessore effettivo della Giunta Comunale. Aprendo il primo consiglio comunale dice: “Permettetemi, o signori, che vi porga il mio deferente saluto in questa prima riunione del consiglio Comunale. Noi operai siamo venuti a far parte di questo consesso per cooperare con voi per il bene del nostro Paese”.
Alfredo Melatini rimarrà in carica come consigliere comunale fino al 25/7/1923. Il giorno 12/12/1923 Alfredo Melatini si sposa con la sig.ra Maria Mancini, figlia di Nazzareno Mancini, tra i dirigenti dell’Unione Cattolica dei contadini locale, e dal loro matrimonio nascono il 30/7/1924 Rino e il 24/11/1931 Liliana, la madre di Renza Baiocco. Alfredo Melatini rimarrà sempre fedele alle sue idee socialiste anche durante il fascismo e morirà a Potenza Picena il giorno 8/4/1953. Alfredo Melatini deve essere ricordato come uno dei primi rappresentanti della classe operaia dell’epoca ad aver ricoperto un incarico di consigliere comunale nel comune di Potenza Picena prima dell’avvento del fascismo, antesignano dell’impegno dei lavoratori nelle istituzioni comunali democratiche che si svilupperà in particolare dal 1946 in poi, con l’elezione a sindaco di Potenza Picena del falegname comunista Antonio Carestia.
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