“Come eravamo 1952”, dall’Archivio della Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti” di Potenza Picena
La Fototeca Comunale “Bruno Grandinetti” di Potenza Picena, proseguendo nell’opera di recupero, restauro e valorizzazione del grande patrimonio di negativi del fondo di Bruno Grandinetti, ha organizzato dal 1/7/2013 al 7/7/2013 presso i locali del Centro Culturale “Umberto Boccabianca” di Via Trento una mostra fotografica dal titolo “Come eravamo 1952”, esponendo 49 foto ricavate dai negativi restaurati da Enzo Romagnoli. Sono foto straordinarie che documentano la realtà di Potenza Picena che si stava risollevando dalle macerie del dopo guerra e gettava le basi del grande sviluppo economico degli anni successivi, che porterà la nostra realtà ad essere uno dei centri più importanti della Provincia a livello industriale. Sono istantanee che ritraggono uomini, donne, bambini e bambine, gruppi che pur nelle difficoltà economiche del periodo, si divertono al mare, oppure sono impegnate nelle quotidiane attività del paese. Tra queste foto abbiamo anche la possibilità di trovare alcune che ritraggono Bruno Grandinetti, insieme ai suoi cari amici e coetanei, come Mario Grandinetti, Mario Zucchini, Gerardo Magi, Alfredo Belluccini, Gino Cameranesi.
Non mancano muratori, manovali e loro famiglie che dopo il 1956 emigreranno in Francia, a Parigi e in particolare nei centri di Pontoise e Argenteuil e dove vi rimarranno per molti anni, come Giovanni Patacconi, la famiglia Giri, i fratelli Cennerelli Giuseppe, Luigi e Fabiana, Mario Foglia e Mario Borroni.
I fratelli Belluccini, i “sifonà”, Luigi e Alfredo, emigreranno invece in Australia. Queste foto sono anche l’occasione per vedere come vestivano gli abitanti di Potenza Picena, sempre molto eleganti grazie ai bravi sarti e alle sarte presenti nella nostra realtà, sia gli adulti che i ragazzi, quali erano i custumi da bagno dell’epoca. Si nota in mano ad un bambino, Giuseppe Boccanera, una piccola fisarmonica giocattolo fabbricata dalla ditta di Egisto Bontempi del luogo, che all’epoca si chiamava proprio la “Fisarmonica”, azienda che negli anni successivi con il figlio ing. Paolo Bontempi, avrà un grande sviluppo ed occuperà diverse centinaia di persone di Potenza Picena e non solo.
In un’altra foto notiamo un giovane Alberto Rosciani, insieme al padre Emanuele e alla sorella Germana al mare. Alberto Rosciani nel 1962 fonderà insieme alla moglie Giuseppina Fioranelli e al sarto Gino Cameranesi una grande industria di abbigliamento femminile, la Rogin. Non può passare inosservata una foto molto cara ai più piccoli, bambini e bambine, quella Felice, venditore ambulante di giocattoli, lupini, e castagne. Felice Rao, il cui vero nome era Giuseppe Genovese, siciliano di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) nato nel 1905, era venuto a Potenza Picena dopo essere fuggito dal carcere di Ancona in seguito ad un bombardamento aereo alleato. Si trovava in carcere perché accusato di un omicidio commesso in Sicilia, ma lui si è sempre professato innocente. Dopo la guerra era stato raggiunto a Potenza Picena dalla moglie Francesca Fugazzotto e dal figlio Gaetano, quest’ultimo morto nella nostra città il 30/7/1978. Felice (Giuseppe), insieme alla moglie Francesca, ha lasciato Potenza Picena nel 1983 per fare ritorno in Sicilia. Per concludere, la mostra delle foto di Bruno Grandinetti relative all’anno 1952, pur nella limitatezza dei documenti, ci consente di poter avere uno spaccato sociale della nostra realtà veramente molto interessante.
Nel contesto di questa mostra non poteva di certo mancare una foto che ritrae i giovani componenti della Banda cittadina dell’epoca, vera istituzione santese di cui andare sempre molto orgogliosi, diretta già in quel periodo dal valente maestro Edgardo Latini. Grazie all’attività che svolgono i soci del Fotoclub di Potenza Picena, ed in particolare allo spirito di iniziativa e di sacrificio di Enzo Romagnoli che ha lavorato sodo per scegliere e restaurare sapientemente i 49 negativi esposti durante la mostra, Potenza Picena ha avuto la possibilità di ammirare questi capolavori di Bruno Grandinetti e la partecipazione di oltre 400 persone ne è stata la testimonianza del successo dell’iniziativa, che si spera debba continuare in futuro con altri importanti recuperi.