Ricordando Bruno Grandinetti a 10 anni dalla morte
Il 12 Luglio del 2003, dieci anni fa, moriva a Macerata Bruno, Gabriele Grandinetti, il più importante fotografo di Potenza Picena, che attraverso le sue foto ha caratterizzato la seconda metà del Novecento di vita cittadina. Molto si sa di Bruno come fotografo, poco invece del suo grande amore e la passione che aveva per la sua Monte Santo da un punto di vista culturale, storico e religioso. Bruno conosceva tutto della nostra realtà, dei suoi personaggi, in particolare di quelli provenienti dalle fasce sociali più popolari, dei suoi monumenti, delle opere d’arte, delle Chiese, monasteri e conventi, dei parroci, delle suore e dei frati. Aveva un particolare amore per le nostre antiche fonti, in particolare per quella di Galiziano, che lui insieme a me si era anche prodigato a ripulire. Inoltre questa fonte è stata il logo della sua ultima mostra fotografica. In un momento molto difficile della mia vita, Bruno nel 1996 mi aveva accolto nel suo laboratorio come un figlio, insegnandomi tutto quello che lui conosceva del nostro Paese. Mi ha sopportato con molta pazienza, facendomi dono di tutta la sua esperienza, che non era solo quella fotografica, ma anche umana, sociale, culturale e storica nella nostra realtà.
Grazie alla fiducia che poteva riporre in me, l’ho convinto ad organizzare delle mostre fotografiche con le sue tante opere. La prima nel 1996 all’interno del corridoio della Biblioteca Comunale di Via Trento, ripetuta successivamente con una seconda edizione ampliata alcuni mesi dopo, nel 1997, all’interno dei locali recuperati dei sotterranei di S.Francesco, dove non c’era il pavimento e l’illuminazione. La terza mostra, un anno prima che morisse, nel 2002, nei locali restaurati dell’archivio storico comunale, all’interno del Palazzo Municipale. Sono state le uniche mostre fotografiche dove Bruno Grandinetti ha scelto personalmente le foto da esporre e che hanno ottenuto un grande successo di pubblico e di critica. Nella prima mostra “Ignoti sulla bocca di tutti” ho avuto modo di vedere come alcuni miei parenti erano stati immortalati dall’obiettivo di Bruno.
In particolare mi avevano colpito le foto di mia nonna Fermina Boccanera, in abiti tradizionali contadini, tra cui una prima foto a colori scattata durante la benedizione del Grappolo d’Oro da parte del Parroco don Giacomo Fortunati davanti alla Collegiata di S.Stefano, oppure la foto del mio bisnonno Enrico Bernabiti, “Rigo de Quaglia”, che sotto il peso di una grande fascina di paglia, che sembrava più grande di lui, attraversava Porta Galiziano. Erano foto che emanavano una grande umanità, un profondo rispetto degli anziani, anche se Bruno era sempre molto professionale nella scelta dei suoi soggetti. Un’altra cosa che mi ha sempre colpito frequentando la casa di Bruno Grandinetti in Corso Vittorio Emanuele II, era la grande fotografia che ritraeva un bambino che faceva veramente tenerezza. Quando ho chiesto a Bruno chi era quel bambino, mi ha risposto molto emozionato che era il suo primo figlio David, nato il 6/2/1963 e morto a soli 3 anni il 14/41966 per una grave malattia, la leucemia. In questo articolo voglio che il protagonista delle foto sia solo Bruno Grandinetti, ritratto da altri fotografi. Alcune foto me le hanno fornite la moglie Bruna Simonetti e la figlia Caterina, altre le ho trovate casualmente tra le foto di Iginio Ciuccarelli e Guglielmo Percossi. Pubblichiamo inoltre una delle prime foto scattate da Bruno Grandinetti nel Marzo 1950 quando era in società con Domenico Falaschetti. Inoltre presso l’archivio storico comunale ho trovato un interessante documento dove Bruno Grandinetti risulta in società nel 1950, quando ha iniziato, con Domenico (Dik) Falaschetti, ed avevano fondato il laboratorio fotografico “Foto Ideale”, un nome molto suggestivo.
Facciamo conoscere inoltre il video realizzato da Mario Giannini nel 1996 con l’unica intervista fatta da Bruno in occasione della inaugurazione della sua prima mostra fotografica “Ignoti sulla bocca di tutti” all’interno dei locali della Biblioteca comunale, presentato da Milva Tolentinati, allora assessore alla cultura del nostro Comune. E’ un pezzo straordinario, veramente emozionante. Pubblichiamo inoltre tre componimenti poetici dedicati a Bruno Grandinetti e alle sue fotografie. Si tratta di una poesia in dialetto di Giovanni Pastocchi, di un sonetto del prof. Arturo Sardini ed infine di un componimento di Riccardo Pastocchi. Questo è il mio modo originale per ricordare Bruno Grandinetti, come segno di ringraziamento per tutto quello che mi ha insegnato, impegnandomi a portare avanti alcune delle sue battaglie culturali e civili a favore della nostra comunità, che lui amava immensamente.
Poesia di Riccardo Pastocchi dedicata a Bruno Grandinetti
ogni volta che passo su qualche viuzza
con i muri non intonacati
con i mattoni denudati che ancora oggi
odorano d’antico
ogni volta che scappo dalla confusione
e mi rifugio sulla cresta della Castelletta
ad osservare la sagoma lontana e fiera
de Montesanto
ogni volta che scruto un volto
con uno sguardo fugace
e con un rispettoso e timido pensiero
cerco di carpirne un segreto nell’anima
ogni volta che respiro consapevolmente
la storia del Mio paese
non so come non so perchè ma sento quell’inconfondibile “clik” di una macchina fotografica
e se chiudo gli occhi già me lo vedo
a Bruno Grandinetti
in un fermo immagine sbiadito
pronto a catturare i segreti, i vizi e le peripezie
de un popolo de matti e de fantasie
13 marzo 2009
“un omaggio a lo fotografo de Montesanto”
Riccardo Pastocchi
grazie Paolo Onofri x questa pubblicazione, Bruno Grandinetti era cuggino della mia Mamma Luciana Grandinetti.
Egregio Sig. Fernando Rey,
la ringraziamo per il suo intervento.
Fa molto piacere ricevere i complimenti per questo articolo che abbiamo voluto dedicare a Bruno Grandinetti da parte dei suoi parenti che vivono lontani da Potenza Picena, ma che non hanno dimenticato Bruno.
Saluti Cordiali.
Fernando Rey io sono una cugina seconda di tua madre sono nata ha potenza picena ma al*eta’di 17 anni con la mia famiglia abbiamo emigrato in Argentina abito ha cañada de gomez provincia S.Fe’con tuo zio Natan ogni volta che viaggiava ha la Falda si fermava qualche ora facevamo quatro chiachiere poi seguitva viaggio tempi passati la ultima volta che ho visto ha tua madre i Fausta e stato nello sposarizio di Leo Monsu’il figlio di Gulio.mia madre era una Grandinetti. molto emotiva la pubbicazione di Paolo Onofri ricordando ha mio cugino Bruno Grandinetti ha10 anni della sua morte ti saluto cordialmente Giovanna Pistarelli Grandinetti