Ricordando Mario Clementoni, l’uomo dei giochi nato a Montesanto.
A cura di Michele Emili
“Il gioco è una cosa seria. Non bisognerebbe mai smettere di giocare, specialmente quando si diventa grandi”.
E’ famoso in tutto il mondo “l’uomo dei giochi”. Mario Clementoni, potentino verace (o meglio, “montesantese”, com’egli stesso ama definirsi), ha mantenuto da sempre un cordone ombelicale fatto di affetto, ricordi e amicizie indelebili con la sua città di origine, dove ha vissuto la sua infanzia e dove, con ogni probabilità, ha maturato le scelte del suo futuro.
Dire Clementoni infatti vuol dire Potenza Picena: una famiglia storica di “Montesanto”, legata a questi luoghi da figli che hanno dato lustro e onore a tutto il nostro territorio (ricordiamo, ad esempio, il M° Arturo Clementoni, apprezzato musicista e compositore, zio di Mario). Attualmente Mario Clementoni è il più famoso industriale italiano nel campo del gioco e del giocattolo. Ha fondato la sua azienda quasi quarant’anni fa, e oggi esporta la sua produzione in numerosissimi Paesi di tutto il mondo: i giochi Clementoni sono tradotti in dieci lingue. Nato a Potenza Picena il 27 gennaio 1925, è sposato con la Sig.ra Matilde Brualdi, che lo ha sempre affiancato in azienda. Anche i quattro figli, Stefano, Patrizia, Pierpaolo e Giovanni, ricoprono incarichi direttivi nei diversi reparti.
L’azienda, che ha sede a Recanati, fondata a metà degli anni Sessanta, occupa oggi 20 mila mq, con due fabbriche e un magazzino di 8 mila mq, dando lavoro ad oltre 170 persone ed ha, di fatto inventato e sviluppato in Italia il gioco educativo.
“Ho cominciato questa mia attività quando avevo ancora vent’anni. E ora sono, per così dire, il nonno del giocattolo italiano. Posso dirmi soddisfatto di aver creato e sviluppato un’azienda che non ha mai avuto problemi, che è cresciuta gradualmente e che è stimata un po’ da tutti: specie dai bambini.
Ricevo molte lettere da loro, diciamo che mi vogliono bene e questa è sicuramente una soddisfazione molto più sentita e molto più profonda, che so, di quella di essere un personaggio importante che però non ha una simile risposta con il suo interlocutore privilegiato”.
Qual’è il suo rapporto con Potenza Picena?
“Montesanto è là, nella valle dove il fiume appare. Così mi piace definire, a chi non la conosce, Potenza Picena. Nonostante io viva, ormai da anni a Recanati e sia spesso in giro per il mondo, sento fortissimi i legami con la mia città natale. Ho un solo cruccio…”
Quale?
“Pensate come sarebbe bello ripristinare al Capoluogo l’antico nome di Montesanto! È una mia crociata, visto che siamo in tema. Ovunque vada cerco di “pubblicizzare” questo concetto. Ad esempio, a chi mi chiede dove sono nato rispondo Montesanto, precisando poi che si tratta dell’attuale Potenza Picena; e ogni volta che arriva in provincia un nuovo Prefetto provo sempre a chiedere se si può attuare questa cosa. Poi anche nella popolazione è rimasto Montesanto e lo Porto. Non me ne vogliano i portopotentini, ma Montesanto è senza dubbio più suggestivo di un Potenza Picena, senza contare i benefici che se ne possono trarre a livello turistico e d’immagine, visto che siamo proprio a due passi da Loreto. E pensare che basterebbe poco, l’iter è relativamente semplice: il Consiglio Comunale delibera per il Referendum, la Regione approva e nel giro di un paio di mesi… Lei sa che a Potenza Picena ci sono oltre quindici chiese e quattro Monasteri? Più Montesanto di così!”.
Articolo tratto da Filodiretto n° 9 Dicembre 2000, periodico del Comune di Potenza Picena, direttore Michele Emili.
Mario Clementoni è morto a Recanati il 9 Ottobre 2012. Potenza Picena ha perso uno dei suoi figli più illustri.
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