I Borroni, eredi di Olderico, una famiglia di panificatori santesi da quattro generazioni.
Quando si parla di fornai a Potenza Picena, si deve parlare della famiglia Borroni, giunta alla quarta generazione impegnata costantemente dal 1919 nella produzione e vendita di pane per la locale comunità. La famiglia Borroni a Potenza Picena si identifica con la produzione del pane, come le famiglie Clementoni, Granati e Persichini con l’edilizia, i Mazzarella e gli Scoccia con le scarpe, gli Orselli e i Pastocchi con la falegnameria, e in passato i Grandinetti con le corde, i Mancini (Catillo), i Carestia e i Chiatti con i birocci, i Galeazzi (Coccioni) con le terracotte ed i Ceccotti con le fornaci.
Tutto inizia con il capostipite della famiglia Borroni, Olderico (che in seguito verrà chiamato Ulderico), nato a Potenza Picena il 23/9/1892 da Sante, contadino, e da Filomena Paparelli, casalinga, in c/da Giardino 249, nella zona di Montecanepino. Olderico era il terzo di 6 figli. Partecipa alla prima guerra mondiale come caporale del 6° Reparto Sussistenza avanzata dei Bersaglieri, combatte a Palmanova, contrae la malaria e viene insignito del distintivo di fatiche di guerra, campagna italo-austriaca.
Proprio durante il conflitto mondiale impara l’arte della panificazione, e terminata la guerra, rientrato a Potenza Picena, il 6 Settembre del 1919 apre in Via Massucci (l’attuale Via Mariano Cutini) il forno con negozio per la vendita del pane. Il giorno 11 Maggio 1919 aveva sposato la sig.ra Beatrice Benedetti (Giuditta), figlia di Giuseppe e di Adelaide Milli, nata a Morena di Gubbio il 19/4/1888, che sarà fondamentale per lo sviluppo dell’attività del forno, anche dopo la morte del marito. Infatti Olderico muore prematuramente a Potenza Picena il 13/1/1934, lasciando la moglie Giuditta sola insieme ai tre figli che sono nati dalla loro unione, Giuseppe, Antonio e Mario. Un quarto figlio, Olivo, nato il 25/2/1925, era morto il 6/1/1927, a soli 2 anni.
Giuditta con tenacia, da sola, porta avanti sia la famiglia che l’attività artigianale e commerciale del forno, che prosegue senza interruzioni, e quando i figli sono grandi la aiutano nel lavoro. La sig.ra Giuditta muore il 24/7/1974. Dopo la morte di Giuseppe, il 22/6/1963, che era subentrato alla madre nella gestione del forno, assume un impegno preminente il fratello Antonio, morto il 28/3/1974, con la moglie Lina Sabbatini, mentre Mario, morto il 6/9/1981, aprirà lo Snack Bar in Largo Leopardi.
Giuseppe oltre che essere stato impegnato nella gestione del forno, è stato valente cuoco presso 1’Istituto Elioterapico “Divina Provvidenza” (l’attuale S. Stefano) di Porto Potenza Picena e ha gestito prima una Trattoria-Rosticceria in Piazza della Stazione sempre al Porto, poi il Motel Agip lungo la Nazionale ed infine l’Albergo Centrale di Potenza Picena in Piazza Matteotti.
L’attività del forno verrà proseguita dai figli di Antonio, Fabio, Ulderico(Massimo), Miriam e Sebastiano. Oggi continuano i figli di Fabio, Matteo, Eva ed Andrea. Eva è specializzata nella produzione di dolci e panettoni.
La nobile attività di fornaio a Potenza Picena è documentata già dal 1861. Erano presenti all’epoca due forni nel Capoluogo, il più antico in Via Massucci (l’attuale via Mariano Cutini), gestito prima da Giostra Carlo e dalla moglie Cingolani Rosa insieme al genero Delmonte Vincenzo, poi fino al 1914 da Lanciani Giuseppe (probabilmente lo stesso forno poi rilevato da Olderico Borroni e dalla moglie Giuditta Benedetti nel 1919), e un’altro in Via Marefoschi, vicolo del forno, gestito dalla famiglia dei Properzi di Morrovalle, prima Aldebrando con la moglie Teresa Baldassarri, poi dal nipote Giuseppe con la moglie Delmonte Nicola (Maria) e la figlia Caterina. Nel Novecento vi sono state altre famiglie che hanno gestito forni a Potenza Picena, come quella di Andreani Enrico (detto “lo fornaretto”) con la moglie Iginia Rebichini, rilevato successivamente dalla famiglia di Spalletti Nazzareno, e quella di Giovanni Natali (Nanni de Macerata). A Porto Potenza Picena i primi forni risultano quelli gestiti dalle famiglie di Pavoni Teresa, Giustini Antonio, Carlocchia Giuseppe e la moglie Foresi Gina. A Montecanepino ricordiamo Adino Romagnoli, mentre in precedenza c’era un forno pubblico dove chiunque portandosi la legna lo poteva utilizzare. Risultava un forno anche all’interno della Villa Bonaccorsi a Castel S. Filippo di Montecanepino, nel Monastero delle Suore Figlie dell’Addolorata (le Monachette) e nel Convento dei Frati Minori.
Anche la toponomastica dei due centri ricordava la presenza dei forni. Infatti sia a Potenza Picena che al Porto vi erano anticamente due vie Vico del Forno, in prossimità dei laboratori artigianali di produzione, oggi non più presenti. Attualmente abbiamo solo un nuovo vicolo del Forno nel Capoluogo, che si trova in prossimità proprio del laboratorio della famiglia Borroni, che collega le vie Mariano Cutini e Bruno Mugellini.
Oggi a Potenza Picena oltre al forno della famiglia Borroni, abbiamo un altro forno gestito dalle famiglie Capodaglio e Braconi in Via Vittorio Veneto, mentre a Porto Potenza Picena vi sono tre forni gestiti da Pagnanini Mario, dagli Eredi Sanità Marcello di Sanità Fabrizio e da Marzioli Renato di Borini e figli. Quella della panificazione è un’attività molto nobile, ma impegnativa che richiede tanti sacrifici e rinunce. Siamo sicuri comunque che la famiglia Borroni, con gli attuali rappresentanti, i fratelli Matteo, Eva, e Andrea, potrà sicuramente festeggiare il secolo di attività nel settembre del 2019. Auguri di cuore.
Documenti allegati:
- Quaderno del pane.pdf di Matteo Borroni – Maggio 2009