Guglielmo Percossi (patata) centromediano di “ferro” giallorosso e rossonero.
A cura di Andrea Bovari.
Classe 1935, Guglielmo Percossi è uno dei personaggi che hanno legato il proprio nome al calcio locale, divenendone uno dei protagonisti negli anni che vanno dal 1948 al 1962. I primi calci al pallone li dà a tredici anni, a Potenza Picena, seguendo una passione condivisa con i suoi coetanei. La mancanza di una squadra ufficiale in paese, però, lo convince a “trasferirsi” nelle giovanili del Porto Potenza nelle stagioni 1949-50, agli ordini dell’allenatore Bastia. “Giocavo -ricorda Guglielmo- con Giannetto Ricci, Iani, Aldo Paolucci, Guerrini. Era una buona squadra, disputammo dei validi campionati. Guerrini ed io, inoltre, fummo convocati nella rappresentativa della provincia di Macerata, con la quale vincemmo il titolo regionale di categoria. In squadra, oltre a noi, c’erano atleti come Beniamino Di Giacomo- che poi ha avuto una carriera molto importante in serie A- e Domenico Ripari. Ci giocammo la finale per il titolo marchigiano con la rappresentativa ascolana: fu una sfida interminabile, combattutissima, ma alla fine la spuntammo noi ai tempi supplementari.” Nel 1951 un giovanissimo Guglielmo torna per due stagioni a vestire la maglia giallorossa, disputando il campionato di Prima Divisione e, nonostante la verde età, dà un contributo importante alla squadra. Dal 1952 al 1955 è di nuovo a Porto Potenza, in Prima Divisione: “In panchina c’era mister Vecchietti, presidente era “Nini” Colafranceschi. In campo con me c’erano giocatori come Di Pasquale e Rampioni: arrivammo anche secondi in campionato, con una buona continuità di rendimento.” La storia calcistica di Percossi conosce una parentesi in occasione del servizio militare, trascorso il quale Guglielmo torna ad indossare i colori giallorossi, che gli sono sempre nel cuore. “A Potenza Picena sono rimasto fino al mio ventisettesimo compleanno, quando ho deciso di appendere le scarpe al chiodo. Il mio ruolo era quello di centromediano, ricordo che in difesa giocavo in linea con i due terzini formando una linea a tre. Ho vissuto annate molto belle con la maglia del mio paese. C’era molto spirito di gruppo e tanta passione. Il nostro presidente era Belardinelli, poi c’era la figura sempre presente di Ferruccio Orselli, persona instancabile e sempre vicina a noi giocatori.”
Percossi è rimasto un grande appassionato di calcio. Di fede juventina, ammira campioni come il milanista Shevchenko e l’interista Adriano. In gioventù è stato commerciante di macchine da cucire e biciclette, ora è un fabbro esperto ed ama coltivare il suo orto, all’aria aperta. La sua famiglia comprende la signora Graziella e il figlio Roberto; quest’ultimo, sposato con Irene, gli ha dato due nipotine, Linda e Giulia.
Articolo tratto da “A tutto campo” Anno 3° – n. 9 del 2005. Direttore Responsabile Michele Emili.