Ricordando Giuseppe Clementoni un eroico imprenditore santese a 74 anni dalla morte
Il 25 Agosto del 1937 moriva tragicamente a Monterotondo, in Provincia di Roma, in un incidente stradale per salvare due vite umane, Giuseppe Clementoni, imprenditore santese nel campo dell’autotrasporto. Per questo atto eroico, con Decreto Reale del 13 Marzo del 1939, alla sua memoria gli fu conferita la medaglia d’argento al valore civile con la seguente motivazione: “Conducente di un autocarro, essendosi rotti i freni in un tratto di strada in forte discesa, dopo aver gridato ai due operai, che si trovavano con lui, di porsi in salvo, procurava con tutte le sue forze, dando prova di coraggio e di senso di responsabilità, di conservare la padronanza del veicolo, e per evitare l’investimento di un carretto, sul quale si trovavano due persone, andava a cozzare contro un albero prima, e contro un muro poi, riportando lesioni gravissime in seguito alle quali per deva la vita”. Inoltre il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carnegie, nell’adunanza del 19 Dicembre del 1938, accordava la medaglia d’oro alla memoria del Clementoni per lo stesso atto di eroismo. Giuseppe, Angelo, Giulio Clementoni nasce a Potenza Picena il 4 Novembre del 1888 in Vico Costantini n° 76, da Serafino, mugnaio ad olio, friscolo (gestiva un frantoio), e da Bufalari Annunziata Teresa, casalinga. Il 15 Settembre del 1919 sposa a Potenza Picena la sig.ra Luigia Maggini e dal loro matrimonio nascono 6 figli: Clara Valeria, Laura Maria, Mario, Vittorio, Marta e Franco Clemente.
Giuseppe Clementoni, fratello di Giulio e dei più noti Arturo, Flavio e Azzolino, studia nelle scuole locali e frequenta i corsi della Scuola d’Arte applicata all’Industria “Ambrogio della Robbia” diretta dal prof. Umberto Boccabianca, nella sezione dei fabbri.
Nel 1906, a soli 18 anni come tanti altri santesi, emigra in Argentina. Allo scoppio della 1ª guerra mondiale viene chiamato al fronte, come i suoi fratelli più famosi, Flavio, Arturo e Azzolino. Il suo primo mestiere è stato quello di lattoniere, poi meccanico ed infine imprenditore nel campo dell’autotrasporto.
Nutre una grande passione per la musica, al pari dei suoi fratelli, e fa parte della Banda Cittadina suonando il clarinetto.
Dopo essere stato per un breve periodo a Roma nel 1929 in cerca di lavoro, non trovandolo ritorna a Potenza Picena dove avvia l’attività imprenditoriale di autotrasportatore (aveva imparato a guidare i camion durante la guerra). Si trasferisce successivamente con tutta la sua famiglia a Monterotondo di Roma dove amplia la sua attività imprenditoriale arrivando ad avere nel 1933 11 automezzi e molti dipendenti, alcuni dei quali provenienti proprio da Potenza Picena.
Il 25 Agosto del 1937, con la tragedia di Monterotondo, si interrompe la straordinaria esperienza imprenditoriale ed umana di Giuseppe Clementoni, l’azienda viene liquidata e tutta la sua famiglia, moglie e i 6 figli, fa ritorno a Potenza Picena, ospiti dei nonni materni in Corso Vittorio Emanuele II
Da molti anni, dal lontano 1998, la sig.ra GiovanneIla Maggini Mazzarella, si batte per far dedicare a questo eroe santese una via o una Piazza a Potenza Picena, non riuscendo ancora nell’intento. Esiste nella nostra città già una via dedicata al fratello di Giuseppe, Flavio Clementoni.
Nel condividere l’iniziativa meritoria della Sig.ra Giovannella Maggini Maz zarella, crediamo che potrebbe essere più semplice far collocare una lapide che lo ricordi nella facciata della casa o dove è nato o dove è vissuto. La nostra comunità deve sapere valorizzare adeguatamente i suoi figli miglio ri di cui andare orgogliosi.
Notizie tratte dal libro di Norberto Mancini “Potentini Illustri”, Industria Tipografica Pupilli, Recanati 1950. “Il Resto del Carlino” cronaca locale articolo di Franca Bartolini del 25/8/1998 “Giuseppe Clementoni eroico imprenditore”.
Sono Marisa Clementoni, figlia di Vittorio Clementoni e sono felicissima che sia stato pubblicato l’atto di eroismo di mio nonno che portroppo non ho potuto conosccere, ma che senza dubbio ha lasciato un grande esempio di vita a tutta la famiglia
GRAZIE NONNO
Grazie per il suo intervento.
Per noi è stato un onore occuparci di questo grande uomo. Siamo inoltre orgogliosi che sulla scia della nostra iniziativa anche il Corriere Adriatico di Domenica 4 Settembre 2011 nella cronaca locale, ha voluto ricordare l’eroismo di Giuseppe Clementoni a 74 anni dalla sua morte, con un articolo a firma di Giovanni Fermani, che cogliamo l’occasione per ringraziare.
Dai documenti di archivio abbiamo potuto rintracciare anche una foto di suo padre Vittorio, che abbiamo pubblicato. Chiediamo a lei, come abbiamo già fatto con la signora Laura Becattini, se possiede altre foto o documenti che riguardano suo nonno Giuseppe e la sua famiglia. Se Lei li mette a disposizione, saremmo onorati di pubblicarli.
Da parte nostra le inviamo una copia del disegno eseguito da suo nonno nel 1906, una bellissima cimasa per cancello, come saggio finale del corso preparatorio per fabbri della scuola d’arte applicata all’industria “Ambrogio della Robbia” di Potenza Picena diretta dal Prof. Umberto Boccabianca.
Cordiali saluti.
Ti ho potuto conoscere solo dai racconti della nonna Valeria…sei stato un grandissimo uomo, sei un esempio per tutti noi nipoti!!
Laura Becattini
Grazie per il suo intervento.
Abbiamo voluto ricordare Giuseppe Clementoni per la straordinarietà del suo gesto di coraggio che gli è costato la vita, e non certo perché era il fratello di importanti personaggi santesi come Arturo, Flavio e Azzolino Clementoni, oppure il padre di un grande industriale come Mario Clementoni.
Ci ha colpito anche il coraggio della Sig.ra Luigia Maggini, moglie di Giuseppe, rimasta sola dopo la morte del marito con 6 figli, di cui uno di pochi mesi, da crescere.
Se lei ha del materiale, foto o documenti, che riguardano il suo bisnonno Giuseppe e la sua famiglia, potrebbe mandarceli e noi li pubblicheremo volentieri.
http://ioclem.blogspot.it/