Dott. Felice Schelini – Un eroe garibaldino a Potenza Picena
Potenza Picena non può vantare tra i suoi figli più illustri un garibaldino. Ha avuto comunque la fortuna di ospitare per molti anni, dal 1852 al 1915, un eroe che ha seguito Giuseppe Garibaldi nelle sue battaglie che hanno portato alla conquista dell’Unità d’Italia.
Si tratta del dott. Felice Schelini, nato in Ancona il 26/6/1827, da Domenico, possidente, e da Albina Sartini, casalinga. Laureato in Medicina all’Università di Bologna nel novembre del 1850, è venuto a Monte Santo il 3/11/1852 come medico comprimario di campagna, prima interinale, poi assunto stabilmente fino al 31 maggio 1859, quando si assenta per partecipare alla 2ª Guerra d’Indipendenza. Verrà licenziato il 24 novembre dello stesso anno dal Delegato Apostolico di Macerata Apolloni per non aver ripreso il lavoro e non aver giustificato la sua assenza. Il Comune di Monte Santo, dopo l’Unità d’Italia, nel 1861, lo riassume per i suoi meriti medici (si era attivato nel 1855 per alleviare le sofferenze della popolazione santese colpita da una grave epidemia di colera) e patriottici, e rimarrà a Potenza Picena fino alla sua morte, avvenuta l’8 maggio 1915 nell’abitazione posta in Corso Vittorio Emanuele II al nº 349 (attuale nº 73).
Il 18/2/1865 sposa a Fermo la signora Rosa Tardelli di Acquapendente (Viterbo) e dal loro matrimonio sono nati tre figli: Matilde, Virginia e Goffredo. Vanno ad abitare in via Scarcarelli nº 515 (l’attuale via Cesare Battisti), oggi corrispondente all’abitazione della famiglia Carlocchia.
Dopo il suo pensionamento da medico, avvenuto il 31/12/ 1890, è stato amministratore del Comune di Potenza Picena, consigliere comunale, assessore e pro Sindaco (assessore facente funzioni di Sindaco in determinate circostanze), nonché Presidente della Congregazione di Carità. Uno dei suoi nipoti più conosciuti è stato sicuramente il maestro elementare Renato De Angelis, figlio di Matilde e Ubaldo Giuseppe, che ha valorizzato tra i giovani di Potenza Picena il ricordo e le gesta del nonno garibaldino.
Si deve sicuramente alla sensibilità del dott. Felice Schelini se molte vie di Potenza Picena ricordano personaggi e luoghi della storia del nostro Risorgimento.
La famiglia Schelini di Ancona, dal capostipite Domenico, nel 1832 uno dei primi aderenti alla Giovane Italia di Giuseppe Mazzini nelle Marche (le prime riunioni si svolgevano nella sua abitazione di Ancona), anche lui vissuto e morto nel 1878 a Potenza Picena e sepolto nel nostro Cimitero, alla moglie Albina Sartini, che custodiva la corrispondenza con Giuseppe Mazzini, ai figli Cristoforo, Enrico, Gustavo, Riccardo e Guglielmo, erano dei veri patrioti che hanno combattuto per l’indipendenza e l’unità d’Italia, ed in particolare si sono distinti nella difesa di Ancona nel 1849. Felice Schelini, secondogenito, studente di Medicina a Bologna, “era volato con la colonna Zambeccari in soccorso di Modena e quindi con il battaglione universitario aveva combattuto a Cornuda e a Treviso, coi volontari anconetani a Vicenza e con la Legione Bolognese alla difesa di Roma, dove il 14 giugno del 1849, ai Monti Parioli, aveva salvato dalle mani d’un francese il Comandante Carlo Berti-Pichat”. Allo scoppio della 2ª Guerra d’Indipendenza, dopo la battaglia di Magenta del 4/6/1859, il dott. Felice Schelini lascia Monte Santo temporaneamente e si arruola nel Iº Reggimento Cacciatori volontari toscani di Garibaldi, poi nell’Esercito Regolare, nel 26º Battaglione Bersaglieri delle truppe dell’Emilia.
“Viene nominato sottotenente dei bersaglieri ed ufficiale di ordinanza di Garibaldi e partecipa alla battaglia del Volturno del Iº ottobre 1860, dove a S. Maria Capua Vetere rimane ferito ad un piede da una scheggia di granata”.
Questo è stato il dott. Felice Schelini, l’eroe garibaldino che è venuto a vivere e morire a Potenza Picena, e che la nostra comunità, in occasione del 150º anniversario dell’Unità d’Italia, deve riscoprire ed adeguatamente valorizzare, magari collocando una lapide a ricordo nella sua abitazione o in quella in cui è morto, o intitolandogli una via. È chiedere troppo per ricordare chi si è veramente battuto per l’Unità d’Italia, mettendo a rischio la propria vita e sacrificando il proprio lavoro?
Notizie tratte da:
- Rivista Marchigiana illustrata, Agosto/Settembre 1907, nº 8-9. Garibaldi e Garibaldini nelle Marche a cura di Domenico Spadoni.
- Ancona nel 1848-49, cura del maggiore Gualtiero Santini, Macerata, Tipografia P. COLCERASA, 1927.
- Archivio Storico Comunale di Potenza Picena (si ringrazia il dott. Roberto Domenichini per la preziosa collaborazione).
Voglio esprimere ancora una volta il mio più vivo apprezzamento a Paolo Onofri per quello che fa con il suo blog per riscoprire e divulgare la memoria di fatti, personaggi, storia e cultura di Potenza Picena.
Abbiamo tutti bisogno di questa memoria, in cui è radicata la nostra identità, in qualsiasi parte del mondo noi viviamo.
L’eroe garibaldino Felice Schelini, proveniente da una famiglia di patrioti anconetani, aderenti alla Giovane Italia mazziniana fin dall’inizio, un medico che corre a combattere per la repubblica romana, nella seconda guerra d’indipendenza, con i garibaldini, da Vicenza a Magenta al Volturno dove viene anche ferito, poi diventa consigliere comunale, assessore….mi dispiace doverlo scoprire ora. Penso, tra l’altro, che il 150° anniversario dell’Italia unita, che ha visto un risorgere dell’amore per l’Italia in un popolo che sembrava un po’ indifferente a questi valori non avrebbe dovuto perdere l’occasione di ricordare questo nostro eroe, che, se non sbaglio, non ha neanche una lapide o una via intitolata al suo nome…Guai a noi se disperdiamo la memoria di questi uomini !!!!
C’è poi un personaggio, discendente da Schelini, che mi è molto caro, il mitico maestro Renato! Ora mi spiego perché parlava in modo così ispirato della Giovane Italia, degli eroi che combatterono per l’unità…
Grazie, Paolo. Mi viene in mente che nelle scuole elementari e medie, qualche insegnante potrebbe raccontare la storia del del nostro risorgimento partendo dalla biografia di questo personaggio. Ricordiamoci, tra l’altro, che qui c’era lo stato pontificio e che i patrioti mazziniani o garibaldini non erano proprio graditi…
Un saluto da Maria Granati
Cara Maria, caro editore,
saluto i miei nonni insieme a mio figlio ogni mattina andando a scuola; in verità salutiamo un pò tutti gli antenati perchè la strada passa davanti al cimitero di Recanati dove è sepolta Fernanda. Se la mattina il tempo è bello sembra che tutti escano per sganchirsi un pò; quando piove invece sembra che stiano ben rintanati …
E’ bello che si parli degli antenati perchè credo che da laro possiamo avere gli esempi che ci occorrono; è come se indicassero la rotta da seguire.
Ciao da Franco Natalini.
Grazie, signor Onofri Paolo,
Rendendo pubblico un po ‘della nostra storia che pochi conoscono, io credo.
Sappiamo dalla nostra storia attraverso i racconti di amici e parenti, ma niente di registrato. Il nostro bisnonno, Schelini Godfrey (Godofredo in Brasile), era anche un medico come mio nonno, Schelini Charles (Carlos in Brasile).
Scrivo solo per esprimere il mio apprezzamento per il testo pubblicato.
Schelini Andre
Grazie per il suo intervento.
Noi abbiamo avuto modo di conoscere ed approfondire la vita del Dott. Felice Schelini nel contesto delle Celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia.
Il Dott. Felice Schelini, pur nativo di Ancona, è vissuto molti anni nella nostra città dove ha esercitato il mestiere di medico condotto, sono nati i suoi tre figli, è morto nel 1915 ed è sepolto nel nostro cimitero insieme al padre Domenico.
Sapevamo delle due figlie, Matilde sposata con Ubaldo Giuseppe De Angelis e di Virginia sposata con Ennio Mengoni. Il Dott. Felice Schelini e la moglie Rosa Tardelli avevano anche un terzo figlio maschio Goffredo nato a Potenza Picena il 7/9/1874, ma non sapevamo altre notizie. Ora Lei ci dice che Goffredo Schelini, figlio di Felice, era il suo bisnonno. A questo punto vorremo avere alcune informazioni sul figlio del Dott. Felice Schelini e come i discendenti sono arrivati in Brasile.
Tenga conto che siamo in contatto con i parenti di Matilde Schelini che abitano a Recanati e se Lei vuole potremo metterla in contatto con loro.
Attendiamo una sua risposta e cogliamo l’occasione per salutarla cordialmente.
P.S.: potrebbe mandarci delle foto della sua famiglia, del suo bisnonno Goffredo, di suo nonno Carlo, di suo padre e la sua per poterle inserire sul nostro blog, nell’articolo che abbiamo dedicato al suo antenato Dott. Felice Schelini?
Gentile dott. Onofri,
durante le mie ricerche mi sono imbattuto in Virginia Schelini di Ancona (nata nella seconda metà del ‘700), sposata con un certo Zanone Saravani….questa Virginia potrebbe essere una sorella del padre di Domenico? Ringrazio in anticipo, Cordialmente, Stefano
Egregio Sig. Stefano Angeletti,
grazie per il suo intervento.
Non sono in grado di poterle dare una risposta alla sua richiesta. Essendo la famiglia Schelini originaria di Ancona, bisognerebbe consultare gli archivi di questa città.
Potrebbe contattare l’archivio di Stato di Ancona, chiedendo del Dott. Roberto Domenichini.
L’unica cosa che conosco di Domenico Schelini è il nome del padre, Felice, e quello della madre, Marianna Albertini. Inoltre una delle figlie del Dott. Felice Schelini si chiamava Virginia, sposata con Ennio Mengoni.
Mi dispiace di non esserle stato di aiuto.
Egregio dott. Onofri,
grazie a Lei per la gentile risposta.
Sono stato di recente all’Archivio di Stato di Ancona, ma non ho avuto il tempo di fare ricerche sulla famiglia Schelini: sicuramente la prossima volta, cercherò di approfondire tale schiatta e soprattutto di capire il collegamento tra Virginia Schelini e il dott. Felice; tra l’altro, il cognome del marito era Garavani e non Saravani….Cordiali saluti.