Festa del Grappolo d’Oro (Cenni storici e curiosità)
Il 9 ottobre 1955 si svolgeva a Potenza Picena la prima festa del Grappolo d’Oro, dedicata alla celebrazione dell’uva e alle tradizioni folcloristiche della nostra terra.
Sono trascorsi 55 anni e il giorno 26 settembre 2010 si svolgerà la 50ª edizione.
Perché Potenza Picena ha deciso nel lontano 1955 di organizzare questo tipo di festa? Riprendendo la tradizione della Festa Nazionale dell’Uva, istituita dal fascismo nel 1930 e che si svolgeva in ogni comune d’Italia la prima settimana di ottobre, il Sindaco, prof. Lionello Bianchini, insieme ad un comitato organizzatore, formato da Simonacci Marcello (diventato successivamente Deputato al Parlamento per la Democrazia Cristiana), Paolucci M.o Norberto, Clementoni M.o Azzolino, Grandinetti Manlio, Domenella Roberto, Moschettoni Giuseppe, Pigini Francesco, Sagripanti Romolo, Biló Nazzareno, Fontinovo Luigi, Latini M.o Edgardo, Percossi padre Erasmo, Lanari Domenica e Flamini Ines, decise di organizzare questa prima festa, che intendeva valorizzare un prodotto della nostra terra, l’uva, molto importante nel contesto della nostra agricoltura.
Si tenga conto che nel nostro territorio comunale la coltivazione della vite è molto ampia e antica.
Da un documento del 12 agosto 1897 risultavano complessivamente 2.559.750 viti presenti, di cui le maggiori produzioni erano quelle della proprietà del Senatore Bartolomeo Casalis (250.000 viti su 33 ettari), del Conte Flavio Bonaccorsi (200.00 viti su 26 ettari), del Conte Prospero Compagnoni Marefoschi (180.000 su 20 ettari), di Pietro Formiconi (30.000 viti su 3,50 ettari), Lodovico Scarfiotti (nonno del pilota della Ferrari, 27.000 viti su 3 ettari). Nello stesso censimento si citano anche gli esperti viticoltori (oggi li potremmo definire enologi), come Francesco Casalis, il Conte Prospero Compagnoni Marefoschi, Giuseppe Pagnini, Emidio Cardinali, Pietro Formiconi e Benedetto Broccolo.
La prima azienda vinicola del nostro territorio si deve all’impegno del Senatore Bartolomeo Casalis, che nel 1880 fondò una vera e propria industria, trasformata nella cantina Douhet-Casalis dopo il matrimonio della figlia del Senatore, Teresa, con il Generale Giulio Douhet e oggi gestita dalla Regione Campania.
Un’altra importante azienda vinicola fu costituita prima del 1949 da alcuni possidenti, tra cui il Conte Carlo Lazzarini (marito della Contessa Leopolda Bonaccorsi), l’Avv. Paolo Scarfiotti, l’Avv. Iginio Volpini, il Dr. Cav. Gerio Matteucci, il Cav. Casimiro Scarfiotti, il Conte Riccardo Lazzarini, chiamandola SPA Vini Colli del Potenza, la cui sede era presso la Villa Bonaccorsi a Castel S. Filippo (Montecanepino). Successivamente nel 1968 l’azienda fu trasformata in Cooperativa Agricola Montesanto (CAM), con sede e stabilimento lungo la Strada Regina.
Più recente è la costituzione della Cantina Vinicola S. Cassella, gestita dal Dr. Sergio Sgarbi, discendente della famiglia Buonaccorsi – Gigotti – Micheli, che trasforma la produzione estesa su 25 ettari di vigneti. Il prodotto di questa casa vinicola si è caratterizzato in questi anni per l’ottima qualità del vino, ed è riuscito ad ottenere premi e riconoscimenti a carattere nazionale.
Le prime feste del Grappolo d’Oro si sono potute svolgere anche grazie al contributo economico (gli attuali sponsor) di facoltosi cittadini di Potenza Picena, come il Comm. Eugenio Quaglia della Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena, di Casimiro Scarfiotti dei Cementi di Porto Recanati, di Gina Douhet-Casalis della Cantina omonima, del Dr. Ettore Volpini, del Dr. Gerio Matteucci e della Contessa Giuseppina Buonaccorsi.
Con l’edizione del 1957, la terza, la Festa del Grappolo d’Oro fa un salto di qualità.
Viene chiamata a partecipare la Racchia di Sarnano, da poco costituita, e viene dato l’incarico ad una Società di Roma, la Astra Cinematografica, grazie all’interessamento di Marcello Simonacci, di girare un filmato della Festa, da proiettarsi poi nel circuito di proiezioni di “Mondo Libero”. Le riprese furono affidate al regista Giovanni Della Valle di Roma.
Il filmato ebbe una storia curiosa. Inizialmente fu contestato dagli organizzatori, in quanto durante le riprese non compariva mai il carro vincitore, che era quello allestito da Porto Potenza Picena. La soluzione che alla fine fu trovata fu quella che, in mancanza di riprese specifiche del carro in oggetto, si limitarono a far vedere delle foto. In questo modo il filmato poté alla fine essere proiettato alla popolazione di Potenza Picena e Porto Potenza Picena, anche per coprire l’ingente spesa, che era stata di 206.000 lire. Anche nell’edizione dell’anno successivo, quella del 1958, presente l’Arabita di Fano (chiamata per la non disponibilità della Racchia di Sarnano), il comitato commissionò una pellicola, questa volta 16 mm, dando l’incarico alla Ditta F.lli Mammoli di Ancona.
L’attuale logo della Festa, una donna con vestiti tipici marchigiani, che sorregge un cesto carico d’uva, con sullo sfondo il Palazzetto del Podestà e la Torre Civica di Potenza Picena, si è iniziato ad utilizzare solo nel 1959 (in precedenza il logo era un Grappolo d’Oro ideato da Trovato/58), e si deve alla penna del Prof. Paolo Panazza (Macerata 24/5/1906 – Potenza Picena 27/2/1963), direttore della locale Scuola di Avviamento Professionale.
Sarei molto interessato ad approfondire la produzione viticola del 1897, ma non so come contattare l’autore del post. Invio questo commento nella speranza di essere contattato.
Un Santese che ha vissuto le prime edizioni e partecipato alla costruzione dei primi carri del Grappolo d,Oro e rivedendo dopo piu di 5o anni molte persone che conoscevo e che purtroppo sono decedute, mi ha fatto ritornare con la mente agli anni piü belli della mia giovinezza,anche perchè da oltre 50
anni vivo lontano dal mio amato paese.Ringrazio di cuore tutti
e auguro un felice prospero 2010
Siamo vicini alla 50° edizione, e in tutti questi anni oltre ai vestiti e ai costumi, anche il modo di festeggiare è cambiato.
Oggi le maggiori attrazioni sono le “notti d’oro” nelle quali il paese si trasforma in un grande recipiente di arti e sentimenti, dove 15.000 persone assistono a spettacoli, ascoltano musica e si divertono con i saltimbanchi fino a notte fonda.
Ma l’auspicio più grande che posso fare a tutti i “santesi” è che possano ritrovare la forza e l’euforia partecipativa di un tempo e far rivivere quelle opere d’arte danzanti su ruote che sono i carri allegorici, per restituire alla storia, il profumo del tempo
Spettacolare come sempre questo sito non tradisce mai le aspettative (almeno le mie!) soprattutto le foto ed i filmati d’epoca. Grazie !