Porto Potenza Picena – Tradizionale rievocazione della pesca con la “sciapeca”
Ogni anno, dal 2001, la prima domenica di agosto a Porto Potenza si svolge la tradizionale rievocazione della pesca con la “sciapeca”, organizzata dal Circolo “Il Faro” e dal “Centro Studi Portopotentino”, con il patrocinio del Comune di Potenza Picena.
Nella tradizione marinara di Porto Potenza questo tipo di pesca, che si effettuava utilizzando una lancetta con una grande rete a strascico, formata da due lunghe ali e da un sacco usato per la cattura dei pesci più piccoli, ha sempre ricoperto un ruolo importante, ora non più consentita, e costituiva una fondamentale forma di sostentamento economico delle famiglie che vivevano di questa attività.
Oggi viene riproposta a livello di rievocazione storica per non perdere la memoria delle nostre migliori tradizioni marinare.
Le prime famiglie del Porto di Monte Santo (come si chiamava Potenza Picena prima del cambio del nome avvenuto il 21/12/1862) vivevano essenzialmente di agricoltura e di pesca, e gli abitanti venivano chiamati “Sciapecotti”, proprio per la particolare pesca che veniva praticata, per distinguerli dai “Carginelli” del Capoluogo, dove prevalente era l’attività di muratori.
In particolare nei primi censimenti del 1861 e del 1871 noi troviamo solo quattro famiglie dedite alla pesca. Esse erano quelle di Cherubini Giovanni nel 1861 e di Scataglini Achille, Scataglini Giovanni e Flamini Giovanni con il figlio Marone nel 1871.
Si tenga conto che nel 1871 gli abitanti del Porto erano solo 147, di cui 5 Guardie Doganali e 21 persone, comprese le famiglie, impegnate nella gestione della stazione e della rete ferroviaria, che era stata inaugurata il 17 maggio 1863. Maggiore la presenza con il censimento del 1881 (già la popolazione del luogo era aumentata, arrivando a 186 abitanti, compresi 5 militi della Guardia di Finanza e 34 persone, comprese le famiglie, impegnate nella gestione della stazione ferroviaria), e risultavano 18 pescatori. Di questi uno era emigrato in Argentina (Scataglini Raffaele), e uno si trovava a lavorare fuori dal comune (Flamini Pietro). Gli altri erano: Cingolani Luigi e i figli Giuseppe e Nazzareno, Cherubini Giulio, Carlocchia Giacomo. Germondari Pietro, Ciminari Francesco, Scataglini Giovanni e il figlio Antonio, Giorgetti Luigi, Marconi Sante e il fratello Pietro, Cherubini Pietro e il figlio Luigi, Marconi Nicola e Scataglini Achille.
In un altro censimento del 1929 sulle attività produttive legate alla pesca, nel nostro Comune, risultavano essere presenti i seguenti proprietari di barche a vela con la relativa quantità di pesce pescato nell’anno:
- Fratelli Marconi, n. 3 barche (Audace – Vittoria – Pia), con un tonnellaggio di 1500 ciascuna ed un pescato annuo di 39 quintali di pesce.
- Carlocchia Giulio, n. 2 barche (Ada – Ida) con un tonnellaggio di 1500 ciascuna ed un pescato annuo di 40 quintali di pesce.
- Scataglini Raffaele, n. 2 barche (Fidelmo – Carola) con un tonnellaggio di 1500 ciascuna ed un pescato annuo di 15 quintali di pesce.
- Ricci Riccardo, n. 1 barca (Italia) con un tonnellaggio di 1500 ciascuna ed un pescato annuo di 15 quintali di pesce.
- Pavoni Aurelio, n. 1 barca (Maria) con un tonnellaggio di 1500 ed un pescato annuo di 20 quintali di pesce.
- Marinacci Giovanni, n. 2 barche (Ideale – Santino) con un tonnellaggio di 1500 ciascuna ed un pescato annuo di 20 quintali di pesce.
- Marconi Benedetto, n. 1 barca (Santa) con un tonnellaggio di 1000 ed un pescato annuo di 20 quintali di pesce.
- Cingolani Pietro, n. 1 barca (Zara) con un tonnellaggio di 1000 ed un pescato annuo di 15 quintali di pesce.
- Giampaoli Duilio, n. 1 barca (Maria) con un tonnellaggio di 1500 ed un pescato annuo di 20 quintali di pesce.
- Giorgetti Augusto, n. 1 barca (Vittoria) con un tonnellaggio di 1100 ed un pescato annuo di 20 quintali di pesce.
Inoltre il primo maggio 1946 era stata costituita la cooperativa di pescatori intitolata a Nazzareno Carlocchia ed era formata da 36 soci. Il primo cantiere nautico che costruiva “battelli” sorto a Porto Potenza è stato quello di Livio Merani che nel 1926 si era trasferito nel nostro Comune da La Spezia. La sua attività nel cantiere di Via Dante Alighieri è proseguita fino al 1936, quando si trasferì a Porto Civitanova. Nello stesso periodo iniziano la loro attività di costruzioni nautiche anche i fratelli Carlini, Domenico e Luigi. Successivamente inizierà ad operare in questo campo Ennio Clementoni.