27 anni fa la lotta dei lavoratori contro i 98 licenziamenti alla Comus Bontempi di Potenza Picena
Nel 1983 a Potenza Picena è stata vissuta una pagina molto importante di lotta sindacale contro i 98 licenziamenti alla Comus Bontempi, azienda di strumenti musicali giocattolo, la più grande realtà produttiva del territorio comunale.
I lavoratori coinvolti, operai, impiegati e tecnici qualificati, insieme al Sindacato, alle Istituzioni locali (Comune e Regione), alla cittadinanza solidale e alle forze politiche, in particolare il PCI di Potenza Picena, hanno lottato con dignità, per difendere il loro diritto al lavoro. I manifestanti durante gli scioperi davanti ai cancelli dell’azienda sono stati anche caricati dai Carabinieri (questo fatto è stato anche oggetto di una interrogazione parlamentare), ma hanno resistito dimostrando grande coraggio e capacità di mobilitazione, riuscendo alla fine a far ritirare alla proprietà i licenziamenti, ed ottenendo per tutti i lavoratori la concessione della Cassa Integrazione guadagni Speciale per 24 mesi.
È stato l’inizio di una profonda ristrutturazione della Comus Bontempi, azienda di proprietà della famiglia Bontempi, che è arrivata ad occupare anche 650 dipendenti nello stabilimento di Potenza Picena nel periodo 1978/1980.
L’Azienda è sorta nel 1937 grazie all’iniziativa di Egisto Bontempi, che da Castelfidardo, dove era nato e viveva, si era trasferito a Potenza Picena insieme alla moglie Maria Bianchi e al figlio Paolo (l’altra figlia Anna è nata successivamente), ed ha iniziato la sua attività nei locali di Corso Vittorio Emanuele II e di Via Silvio Pellico, producendo fisarmoniche.
Questi locali, parte del complesso dell’antica proprietà dei Marefoschi, nel 1979 la famiglia Bontempi, Egisto e la moglie Maria Bianchi, li hanno donati alla comunità di Potenza Picena.
L’Azienda inizialmente si chiamava “La Fisarmonica” ed oltre ad Egisto Bontempi vedeva in società anche l’imprenditore Dante Mancini, anch’egli di Castelfidardo, e la partecipazione del maestro Azzolino Clementoni, ed ha occupato fino a 70 dipendenti.
Tra i primi operai risultano Giuseppe Ricciardi (diventato successivamente nel 1946 vice-sindaco di Potenza Picena), Carestia Igino, Bernacchia Mariano e Walfrida (Alfreda) Percossi, l’unica ancora vivente e che il 23/10/2009 ha compiuto 100 anni.
L’Azienda “La Fisarmonica” di Bontempi e Mancini esportava i suoi prodotti, cioè le fisarmoniche, in tutto il mondo, ma con lo scoppio della seconda guerra mondiale il commercio internazionale si è fermato ed anche la produzione dell’Azienda di Potenza Picena ne ha risentito, e per questo motivo l’attività fu sospesa dal 15/8/1939.
Dai documenti d’archivio risulta addirittura che la ditta “La Fisarmonica” aveva esportato delle fisarmoniche in Polonia, spedite il 14/6/1939, ma, dopo l’invasione tedesca del I/9/1939, il cliente polacco, la ditta BRACIA GEREWOLF di Varsavia, non aveva più pagato la fornitura di 36 fisarmoniche, per un valore di LIT. 13.580. l’Azienda di Potenza Picena per questo motivo sollecitava il Ministero degli Affari Esteri Italiano per il risarcimento economico del danno subìto in conseguenza degli eventi bellici.
Durante la guerra poi l’attività dell’Azienda, gestita solo da Egisto Bontempi proseguì con enormi difficoltà con pochi operai, tra cui, nel periodo 1941/1942 e 1943, Secondo Tortelli, Renato Rossini, Rinaldoni Giuseppe, Cennerelli Fernando ed anche Remo Galvani, che veniva inizialmente a lavorarci da Loreto, producendo fisarmoniche giocattolo per il mercato nazionale.
Per un lungo periodo, per la mancanza di energia elettrica (il 28 giugno 1944 la centrale Gatti fu sabotata dai Tedeschi in fuga) l’attività fu sospesa. Solo dopo il 1946, con la riapertura del commercio internazionale e la riattivazione dell’energia elettrica, l’attività della ditta “La Fisarmonica” di Egisto Bontempi riprende definitivamente la produzione, portandola negli anni successivi, grazie anche all’ingresso in Azienda del figlio, l’ing. Paolo Bontempi, a diventare leader mondiale nel campo degli strumenti musicali giocattolo.
Dal Palazzo Marefoschi l’attività si è successivamente trasferita fuori dal centro storico di Potenza Picena, in Viale Don Bosco, dove si trova attualmente, ed il primo prodotto uscito dal nuovo stabilimento, una pianola, porta la data del 14/7/1964.
Il grande successo di questa Azienda si deve sicuramente alle capacità imprenditoriali della famiglia Bontempi, di Egisto prima e poi dell’ingegnere Paolo, ma non bisogna dimenticare le capacità professionali delle maestranze che hanno lavorato in questa importante struttura, operai, impiegati, tecnici e dirigenti, uomini e donne.
In particolare credo che il motivo per cui Egisto Bontempi nel 1937 è venuto da Castelfidardo, patria delle fisarmoniche, a Potenza Picena e qui ha avuto un grande successo, è perché da noi vi era una importante e qualificata professionalità artigianale, nel campo del legno in particolare, cioè vi erano dei bravi falegnami, formati da tanti anni di insegnamento della locale Scuola d’Arte “Ambrogio della Robbia”, in quel periodo diretta dal prof. Giuseppe Asciutti. Inoltre il primo socio di Egisto Bontempi, cioè Dante Mancini, anche lui residente a Castelfidardo, era originario di Potenza Picena ed era cugino del maestro Azzolino Clementoni.
Non bisogna dimenticare inoltre l’impegno civile antifascista di Egisto Bontempi, che nel dopoguerra fece parte del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) di Potenza Picena, insieme al Prof. Giuseppe Asciutti e al M° Azzolino Clementoni, e rappresentò il PSI e gli industriali nella prima Giunta Comunale presieduta dal Colonnello Giovanni Pasquali.
Questa vicenda dei 98 licenziamenti della Comus Bontempi del 1983 è stata comunque una pagina importante della storia di Potenza Picena e del movimento sindacale locale da non dimenticare. Questo articolo è dedicato a chi in questa vicenda è stato protagonista e a tutti coloro che hanno lavorato in questa importante Azienda, che, grazie anche alla famiglia Bontempi, ha contribuito notevolmente allo sviluppo e al benessere della nostra comunità.
Si ringraziano per le loro informazioni i Sig.ri Cennerelli Fernando (è stato anche componente il Consiglio di Fabbrica della Bontempi), Tortetlli Secondo, Renato Rossini e Remo Galvani che hanno lavorato alla Bontempi fin dai primi anni, cioè dal 1941/1942/1943.
Comizio del PCI di Potenza Picena sulla vicenda dei 988 licenziamenti alla Comus Bontempi. Introduce Polo Onofri e Parala il Consigliere Regionale del PCI Pietro Marcolini.
Documenti allegati:
- Delibera Comunale Delibera del Consiglio Comunale di Potenza Picena del 6/4/1979 con cui si accetta il donativo del Palazzo Marefoschi nel Centro Storico del paese da parte della famiglia Bontempi (Egisto e la moglie Maria Bianchi) con destinazione di alloggi – parcheggi. Archivio Storico Comunale.
- Verbale di accordo Accordo del 30/4/1983 tra la proprietà della Comus Bontempi di Potenza Picena e i rappresentanti sindacali dei lavoratori (CGL – CISL – UIL e ULD – CISAL) che prevedeva il ritiro dei 98 licenziamenti e la concessione della cassa integrazione guadagni speciale per 24 mesi a decorrere dal 2 maggio 1983.