I Granati: una famiglia al servizio della comunità di Potenza Picena
A Potenza Picena c’è una famiglia che può vantare di aver dato tre generazioni di amministratori al Comune.
È la famiglia Granati, originaria di Loreto, che si è trasferita a Potenza Picena alla fine dell’Ottocento. Il capofamiglia Raffaele, verniciaio, e la moglie Vittoria Fermani, cucitrice in cotone, abitavano nel 1881 in Vico Costantini, insieme ai loro figli Anna, Tarsilia, Giovanna, Giuseppe, Bonaventura ed Eliseo.
L’impegno dei rappresentanti della famiglia Granati nel Consiglio Comunale inizia con Bonaventura, prosegue col figlio Roberto e va ulteriormente avanti con la nipote Maria Teresa, pervenuta successivamente anche all’elezione alla Camera dei Deputati.
Il primo amministratore della famiglia Granati è stato Bonaventura, capo-mastro muratore, nato a Potenza Picena il 7 agosto 1875 in Via Costa delle Donne n. 303 (è l’attuale Via Luca Spano). Il 2 settembre 1901 si è sposato con la Sig.ra Ida Lavini, ed è morto il 6 febbraio 1964.
È stato consigliere comunale dal 5 settembre 1920 al 29 aprile 1923 in rappresentanza del Partito Socialista Italiano, in un Consiglio Comunale che annoverava grandi personalità, come il prof. Balduino Bocci, l’avv. Lodovico Scarfiotti, l’on. Volpino Volpini, il conte Mario Buonaccorsi, l’avv. Gaetano Solanelli, il dott. Gioacchino Mazio, Tomassini Barbarossa, Giuseppe Antonelli, Antonio Mazzoni, il Sindaco Guglielmo Gasparrini, oltre che Emanuele Simonacci (“Checco d’Orazio”), che era anche assessore per il PSI.
Nel 1930, come capo-mastro muratore, alle dipendenze del costruttore di Porto Recanati Italo Frati, ha partecipato alla ricostruzione dell’abitato di Senigallia, distrutto da un violento terremoto. Insieme a lui sono partiti per Senigallia il figlio Roberto, Riccardo Bertini, Giulio Pastocchi, Manlio Rinaldelli, Ulisse Pepi, Roberto Rinaldelli, Nazzareno Ciuccarelli, Mario Bongelli, Elio Bianchini, Leopoldo Sorichetti, Agostino Riccobelli, Fernando Bufalari, Americo Rinaldelli e Giuseppe Sposetti, tutti muratori di Potenza Picena.
Nel 1948 ha aderito al Partito Comunista Italiano.
Come tanti altri santesi, Bonaventura è stato costretto anche ad emigrare per cercare lavoro. È documentata la sua emigrazione in Argentina nel 1909.
Questa sua passione civile e politica è stata trasmessa anche al figlio Roberto, anche lui muratore. Roberto Granati nasce a Potenza Picena il 28 marzo 1908, in Vico Solanelli 34. Il 22 aprile 1935 sposa Elisabetta Morgoni (Elisa).
Nelle elezioni amministrative del 1946 viene eletto consigliere comunale per il PCI, partito a cui aveva aderito nel 1945, nella lista guidata da Antonio Carestia, che sarà poi eletto Sindaco. All’interno della Giunta Comunale ricoprirà il ruolo di assessore supplente, ruolo che svolgerà fino alla fine della legislatura (1951).
Grande era la sua passione per la musica, ed in particolare fece parte della Banda Cittadina, quando era diretta dal Maestro Giulio Gasparrini. Inoltre negli anni 1946/47 fu tra i promotori della ricostituzione della stessa Banda, la cui direzione fu affidata al Maestro Edgardo Latini.
Anche la moglie Elisabetta Morgoni (Elisa) si è sempre attivamente impegnata per la nostra comunità, ed in particolare a favore delle donne, organizzando l’UDI (Unione Donne Italiane) di Potenza Picena.
L’ultima della famiglia Granati che ha ereditato la passione civile e politica di Bonaventura, è stata la nipote Maria Teresa.
Nata a Potenza Picena il 30 settembre 1937, in Viale Trieste n. 44, studia nelle scuole locali, successivamente si diploma presso il Liceo Classico di Recanati e si laurea in Filosofia nell’Università di Bologna. Il 19 settembre 1963 sposa a Bologna Saverio Caruso.
Maria Teresa viene eletta consigliere comunale per il PCI a Potenza Picena nelle elezioni del 1964, ma successivamente si dimette, nel 1966, per trasferirsi a Modena, sua nuova città di residenza, dove si dedica all’attività di insegnante. Anche in questa città continuerà il suo impegno amministrativo, ricoprendo inizialmente il ruolo di assessore nel Consiglio Provinciale. Nel 1976 viene eletta alla Camera dei Deputati del Parlamento Italiano, sempre per il PCI, e conserverà tale mandato sino al 1987. Successivamente tornerà al comune di Modena in qualità di assessore. Oggi, in pensione, prosegue il suo impegno nel campo del volontariato culturale e sociale, in particolare a favore degli anziani. Continua a frequentare la nostra città, dove possiede un’abitazione, ed è molto legata alla sua terra d’origine. Lo stesso attaccamento che hanno suo marito Saverio ed i figli Roberta e Carlo.
Sono il pronipote di Bonaventura, nonché nipote di Roberto e figlio di Maria Teresa. Ringrazio moltissimo l’autore per l’articolo sulla famiglia Granati. Infatti, nonostante diverse vicende che mi sono state raccontate da mia nonna e da mia madre su alcuni dei personaggi trattati, molte notizie sono assolutamente nuove per me. Inoltre, il materiale fotografico è davvero interessante. Mi è piaciuto anche il taglio dell’articolo volto a evidenziare l’impegno della famiglia Granati sul piano civile, politico e sociale. Purtroppo non ho potuto conoscere Roberto e Bonaventura, morti prima che io nascessi, ma, basandomi su tanti episodi che li riguardano e di cui ho sentito parlare in famiglia, queste figure hanno testimoniato, nelle condizioni storiche del tempo, tra guerre e povertà, un valore a mio parere sempre attuale: la possibilità per ciascuno di noi di fare qualcosa per gli altri. Spero che questo weblog continui ad essere attivo, perché penso sia uno strumento utile a tutta la comunità di Potenza Picena e a tutti coloro che sono interessati a scoprire qualcosa di inedito e di importante sulla storia, la cultura e il passato della propria terra.
Garantisco Carlo Caruso che il blog continuerà ad operare, almeno fino a quando molti amici di Potenza Picena e non solo, in maniera gratuita e disinteressata daranno il loro sostegno a questa esperienza, nata per gioco, nel mese di Maggio 2008, e che ritengo molto importante ed utile per la comunità locale, per i Santesi ed i loro discendenti presenti in giro per l’Italia ma anche nel resto dell’Europa, per non parlare dei nostri connazionali sparzi in Argentina, che sono veramente tanti e bisognosi di conoscere le loro radici.
Il blog è nato dalla necessità di divulgare la nostra storia, la nostra cultura, le nostre tradizioni, i nostri personaggi ad un pubblico più vasto di quello degli addetti ai lavori della classica ricerca storica, con un taglio degli articoli molto semplici, comprensibile, ma allo stesso tempo rigoroso sul fondamento delle notizie che si forniscono.
Nessuna notizia deve essere di fantasia, per sentito dire da qualcuno, o letta da qualche parte a caso. Sempre ci deve essere il riscontro documentale, ripreso dagli archivi, o parrocchiale o quello Comunale.
Per quanto riguarda il materiale fotografico ritengo che debba essere sempre presente cercando di trovare documenti il più possibile originali, non conosciuti nemmeno dalla cittadinanza o dai familiari dei personaggi che si approfondiscono.
Comunque io cercherò sempre di condividere tutte le ricerche e le scoperte con i miei concittadini, tenendo conto che la stampa locale non si è quasi mai interessata agli articoli che compaiono in continuazione sul blog.
Per non parlare poi del disinteresse dell’Amministrazione Comunale di Potenza Picena. Solo la Parrocchia dei SS. Stefano e Giacomo, grazie alla sensibilità del Parroco don Andrea Bezzini, ha pubblicizzato nel foglio di collegamento parrocchiale una nostra iniziativa editoriale originale, la pubblicazione a puntate della Storia dell’Insigne Collegiata di S. Stefano di Mons. Giovanni Cotognini.
Saluti e continua a seguirci.
Carissimo Onofri, che fine hanno fatto le opere d’arte ispirate alla Massoneria del Professore Boccabianca che erano nella scuola d’arte di Potenza Picena?