15 MAGGIO 2008 – 15 MAGGIO 2009 BILANCIO DI UN ANNO DI ATTIVITÀ AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ DI POTENZA PICENA
Nato per scherzo esattamente un anno fa con l’uscita dell’articolo che denunciava l’abbattimento da parte del Comune di Potenza Picena della antica edicola votiva dedicata alla Madonna di Lourdes della Casa di Riposo, costruita nel 1958 in occasione del centenario delle apparizioni a Bernadette Soubirous, e con la richiesta della sua ricostruzione (obiettivo purtroppo ancora non raggiunto per l’insensibilità degli amministratori), il sito ha proseguito la sua attività, sempre al servizio degli interessi della nostra comunità.
In questo anno si sono riscoperti avvenimenti storici, monumenti, chiese, opere d’arte, personaggi che hanno fatto grande la nostra città, sia nel campo religioso, che civile e culturale.
Abbiamo ospitato articoli di approfondimento di studiosi e ricercatori, pubblicato libri storici come quello di Alessandro Marinucci del 1766 sulla vita di S. Girio, comprotettore del nostro Comune insieme a S. Stefano Protomartire, e ultimo quello di Mons. Giovanni Cotognini, un lavoro inedito del 1951, sulla storia del Capitolo della Insigne Collegiata di S. Stefano in Monte Santo, che sta uscendo a puntate mensili.
È stato un lavoro collettivo, frutto della collaborazione di tanti cittadini che amano questa città, la sua tradizione, la sua cultura e la sua storia. Vogliamo continuare questa esperienza, certi di trovare la solidarietà di tanti, con l’unico obiettivo di essere al servizio degli interessi della nostra comunità.
In questo primo anno ci sono stati numerosissimi contatti per un totale di 7849 pagine visitate.
15 MAGGIO 2008 – 15 MAGGIO 2009 UN ANNO DI ATTIVITÀ AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ DI POTENZA PICENA
– Complimenti a chi concretizza questo interessante e importante lavoro di ricerca, di informazione e di “stimolo”.
Noto che, nonostante i dichiarati “numerosissimi contatti”, ci sono pochi commenti agli articoli.
Può essere un indice di partecipazione?
Per quanto riguarda la distanza che tu rilevi tra i dichiarati “numerosissimi contatti” e i pochi commenti agli articoli, ritengo che uno dei motivi possa essere ricondotto alla natura stessa degli articoli, che sono spesso di approfondimento storico di personaggi, avvenimenti, monumenti e di opere d’arte della nostra comunità, arricchiti sempre da interessanti foto e documentazione, spesso inedite. Quindi questo materiale probabilmente è poco stimolante per un dibattito sugli articoli.
Quando invece si mette in campo un particolare stimolo, quale ad esempio una polemica “costruttiva” su qualche cosa che non viene fatto o viene fatto male nella nostra comunità, su qualche cosa che si distrugge, allora probabilmente si stimola la partecipazione dei cittadini in un ruolo attivo.
Comunque la nostra comunità è poco incline ad assumere pubblicamente delle posizioni su singole questioni, che potrebbero anche essere scomode e controproducenti.
In una democrazia matura la dialettica e la partecipazione dei cittadini dovrebbero essere fondamentali, anche quando questa potrebbe dare fastidio a qualcuno.
Diversamente, come succede a Potenza Picena, quasi nessuno si preoccupa del bene comune, salvo quando ci sono di mezzo interessi particolari.
Noi nell’impostare questo lavoro di ricerca storica e di impegno civile abbiamo fatto una scelta, seguendo l’Insegnamento di Bruno Grandinetti.
Quando bisogna denunciare alla popolazione e alle autorità competenti una situazione irregolare o illegale, non facciamo calcoli particolari. Lo facciamo sapendo che possiamo anche subire delle gravi conseguenze, anche personali.
Come è successo nel caso della vicenda dell’altare maggiore della Chiesa di S. Agostino di Potenza Picena, “sacrificato” per creare un Auditorium. In questo caso per aver giudicato inopportuna la parziale distruzione di un bene artistico, storico e religioso del Settecento santese molto bello, sono stato portato in Tribunale dai progettisti del cantiere.
In questa circostanza, felicemente conclusa il 7/5/2009 con il ritiro della querela da parte degli interessati, mi sono trovato da solo in Tribunale a difendere gli interessi della nostra comunità.
La coerenza delle proprie idee porta anche a queste conseguenze. Io non mi pento di quello che ho fatto.
Quanti altri a Potenza Picena sarebbero disposti a fare una cosa del genere?