Il Giardino Marefoschi

Onofri Paolo

Autore di quasi tutti gli articoli del blog, si dedica spesso alla ricerca storica.

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5 risposte

  1. Silvia Lona ha detto:

    Buongiorno,
    è con commozione che riscopro, quasi per caso, parte della storia della mia famiglia. Sono una dei nipoti di Guarniero Fioretti, figlio di Volumnia Compagnoni Marefoschi in Fioretti.
    Mia madre Laura, purtroppo deceduta qualche anno fa, mi raccontò lungamente di Palazzo Rosso e delle vacanze estive passate là con la mamma e i fratelli, ospiti presso le anziane zie. Mi raccontava dei salotti arredati a tema e di molte storie legate alla sua permanenza in quei luoghi fuori dal tempo. Ero bambina quando, durante un viaggio, mi portarono a vedere la residenza di campagna della famiglia Compagnoni Marefoschi. Sbirciammo dal cancello senza entrare e il mio ricordo finisce lì.
    Credo che porterò la mia famiglia a visitare quei luoghi in una sorta di viaggio a ritroso nel tempo…
    Grazie per avermi dato l’opportunità di un commento.
    dr. geol. Silvia Lona

    • Onofri Paolo ha detto:

      E’ un piacere conoscere i discendenti di importanti famiglie di Monte Santo, come sono state i Compagnoni Marefoschi ed anche i Fioretti.
      Quando si parla, in particolare dei Compagnoni Marefoschi, questa famiglia e parte integrante della stessa storia del nostro paese.
      Il libro sulla storia di Monte Santo, scritto da Carlo Cenerelli Campana e stampato nel 1852, è dedicato alla Contessa Ippolita Compagnoni Marefoschi Marchesa Bruti Liberati, figlia del Conte Alessandro.
      La nostra Pieve di S. Stefano è stata elevata ad insigne Collegiata da Benedetto XIV nel 1754, grazie all’interessamento del Cardinale Mario Marefoschi.
      Nel 1816, sempre nella Collegiata di S. Stefano, è stato consacrato vescovo Giovan Battista Compagnoni Marefoschi.
      Per quanto riguarda inoltre il giardino Marefoschi, oggi di proprietà della famiglia Morganti di Potenza Picena, è stato oggetto di un interessante tesi di laurea della Dott.ssa Elisabetta Menghini di Potenza Picena, presso la Facoltà di Architettura dell’Universita degli Studi Federico II di Napoli.
      Inoltre l’archivio della Famiglia Marefoschi presso il Palazzo Rosso, uno dei più importanti archivi privati della nostra regione, è in corso di riordino da parte di un esperto, l’archivista di Potenza Picena, il Dott. Roberto Domenichini.
      Per noi sarebbe un onore conoscere Lei e la sua famiglia, in quanto vi consideriamo parte integrante della nostra comunità.
      Grazie e continui a seguirci.

  2. maria granati ha detto:

    Caro Paolo, come vedi il tuo blog vive, le tue notizie così pazientemente e con amore cercate negli archivi arrivano dove devono arrivare e ravvivano esperienze, ricordi, desiderio di tornare a Potenza Picena in molti che ci hanno vissuto, o che hanno ascoltato memorie del paese dai loro cari, che rammentano luoghi e fatti, affetti e persone. Tutto questo è molto bello e credo debba spingerti a continuare.
    Un saluto da maria Granati

  3. Silvia Lona ha detto:

    E’ con grande piacere che ho ricevuto la sua risposta e le notizie, per me in gran parte nuove, sulla storia della famiglia! Ho pensato di portare le mie ragazze (18 e 14 anni) a seguire questa traccia e, se riesco, anche lo zio Francesco Fioretti, ora 85enne ma in gran forma. Il periodo buono per questa incursione sarà fine agosto-primi di settembre, prima dell’inizio della scuola. Saprebbe indicarmi un bed&breakfast o simili nella zona? In quell’occasione potremmo incontrarci per scambiare due chiacchiere o visitare insieme qualche luogo, se le sarà possibile.
    Grazie per la sua attività di promozione culturale.
    Un caro saluto
    Silvia Lona

  4. Silvia Lona ha detto:

    Buongiorno,
    domani, 2 settembre, partirò per Potenza Picena con le mie figlie per una breve vacanza. Visiteremo il palazzo Compagnoni Marefoschi a Macerata e cercheremo altri luoghi da visitare (Palazzo Rosso, Il Giardino ecc.) a Potenza Picena e dintorni. Probabilmente pernotteremo alla country house Cipolla D’oro.
    Le rinnovo i miei saluti.

    Silvia Lona

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