Chi l’ha visti?
In data 11 Ottobre 2003 la Signora Elena Domenichini ha donato al Comune di Potenza Picena due importanti opere del padre Giuseppe, emigrato da Potenza Picena in Argentina nel 1913 insieme a tutta la sua famiglia, ed affermatosi in quella nazione come uno dei più importanti artisti.
Si trattava di un olio su tela “Ritratto di mio padre” del 1927, prima opera dell’artista, premiata con medaglia d’onore alla Esposizione organizzata dalla Società degli artisti classici di Santa Fe, e di un acquerello temperato su cartoncino “La mia casa natale” del 1967, raffigurante la casa dove lui era nato il 14 Febbraio 1903 in via S. Croce 358 a Potenza Picena.
Queste due importanti opere d’arte sono state esposte per un breve periodo all’interno della Sala della Giunta Comunale “Antonio Carestia” nel Palazzo Municipale dopo di che in occasione dei lavori di ristrutturazione del locale, sono state tolte e riposte negli armadietti dell’Ente.
La tela “Ritratto di mio padre” del 1927 è stata anche esposta per un breve periodo nel mese di novembre 2003 nel Museo di Arte Contemporanea di Recanati, sezione artisti dell’emigrazione, insieme alle opere di Lorenzo Gigli e Giovanni Cingolani, suo maestro in Argentina. Inoltre dal 27 Maggio 2006 al 4 Giugno 2006 è stata esposta anche in una mostra organizzata a Castel S. Pietro di Bologna.
Durante la mostra di Mario Percossi, organizzata dall’11 al 26 agosto 2007 presso i locali del Centro Culturale “U. Boccabianca”, le due opere sono state esposte ed ammirate dai cittadini di Potenza Picena per la prima volta. Finita la mostra sono state ricollocate in Pinacoteca dove nessuno le potrà ammirare, perché la struttura è chiusa da tempo al pubblico.
Colpisce comunque il fatto che non si riesca a trovare, o non si voglia trovare, una collocazione definitiva degna per queste importanti opere di Giuseppe Domenichini, morto a Santa Fe il 12 settembre 1989, che in Argentina può vantare invece la presenza dei suoi lavori oltre che in collezioni private, anche in importanti musei, come quello di Buenos Aires, di Santa Fe, tanto per citare i più importanti.
Quando gli amministratori, l’ufficio cultura e l’ufficio economato riusciranno a capire l’importanza di queste opere d’arte donate con generosità alla nostra comunità e sapranno valorizzarle adeguatamente, magari ricollocandole all’interno della Sala della Giunta Comunale?