Epigrafe marmorea di Porta Girola o Marina del 1567. Completato il restauro
Il giorno Giovedì 17 luglio 2014 Paola Carestia ha finalmente completato il restauro dell’epigrafe marmorea del 1567 di Porta Girola o Marina di Potenza Picena. Tutte le fasi di recupero sono state eseguite nei giorni 6 e 7 Giugno 2014 e 14 e 17 Luglio 2014. La lapide marmorea in questo modo è ritornata al suo antico splendore, anche se parte del testo purtroppo non è stato possibile ricostruirlo, in particolare la data, in quanto irrimediabilmente persa, corrosa dall’usura del tempo. Comunque attenendoci ai testi antichi, ed in particolare a quanto avevano scritto sia Filippo Bruti Liberati che Carlo Cenerelli Campana, abbiamo ricostruito il testo originale, che è il seguente:
Cesar Guasch. Pat. Alex. sub
Pio V munien. locis Prefect.
longo muror. circuitu
instaurato opp. a grav.
Turcar. p.riculo liberavi
A.D. MDLXVII
Trascrizione senza abbreviazioni:
Caesar Guaschus Patricius Alexandrinus sub Pio V muniendis locis Praefectus longo
murorum circuitu instaurato oppidum a gravi Turcarum periculo liberavit.
A.D. MDLXVII.
Traduzione:
Cesare Guasco, patrizio alessandrino, commissario preposto alle fortezze pontificie sotto Pio V, avendo dotato la città di una grande cinta muraria, la liberò dal grave pericolo dei Turchi.
A.D. 1567
(Le trascrizioni e la traduzione sono a cura del Prof. Gianfranco Morgoni)
Paola Carestia non solo ha restaurato l’epigrafe marmorea, ma ha colto anche l’occasione per ripulire gratuitamente l’immagine in maiolica dell’Assunta posta sotto e collocata il I Novembre del 1951 in occasione dell’anniversario della definizione del dogma dell’Immacolata Concezione, opera eseguita dal decoratore Pietro Di Orazio di Civitella del Tronto, che lavorava in quel periodo presso la Società Ceramica Adriatica di Porto Potenza Picena. Rimane a questo punto, per poter completare il lavoro, lo spostamento dei cavi elettrici, e se possibile la tinteggiatura della parete, in modo da far risaltare ancora meglio sia l’epigrafe marmorea che l’immagine dell’Assunta, che è molto bella. Potenza Picena in questo modo si è riappropriata di un pezzo della sua storia antica che era caduto oramai nell’oblio e di questo dobbiamo in primo luogo ringraziare Paola Carestia per l’ottimo lavoro professionale che ha eseguito, restauratrice che purtroppo è quasi sempre costretta a lavorare fuori da Potenza Picena, in tutta Italia. Cogliamo l’occasione in questo felice momento per ringraziare l’ex Sindaco Sergio Paolucci, che ha autorizzato a suo tempo il lavoro ed anche Francesco Acquaroli, attuale Sindaco, che lo ha voluto comunque completare.
Un ringraziamento particolare va rivolto ai dipendenti comunali Osvaldo Agostini e Franco Fermani che hanno affiancato Paola Carestia durante i 4 interventi, fatti anche in orari molto particolari per esigenze tecniche. Grazie anche al responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, ing. Giuseppe Percossi, che ha creduto fin dall’inizio sull’opportunità del recupero e sulla professionalità di Paola Carestia. Comunque se tutti i lavori di restauro si sono potuti concludere nel migliore dei modi lo dobbiamo al coordinamento dell’economo comunale, dott.ssa Simona Ciasca, sempre disponibile ed attenta al recupero del nostro patrimonio storico. Anche in questo caso vogliamo dedicare questo restauro alla memoria di Bruno Grandinetti, che non si stancava mai di ricordarci l’importanza storica di questa antica epigrafe marmorea del 1567. Siamo riusciti a trasformare un suo sogno in realtà e l’intervento di restauro è stato effettuato da sua nipote Paola Carestia.
Colonnello Cesare Gusaco
Le minacciate mire dell’ammiraglio turco Kelim sul ricco Tesoro conservato nella Basilica lauretana spinsero, nel 1566, Pio V a nominare il colonnello alessandrino Cesare Guasco Commissario generale delle fortezze pontifice, il quale collaborò in Ancona anche con l’ingegnere durantino Cipriano Piccolpasso. Questi, dal 27 ottobre di quell’anno, fece allargare con fascine il lato verso la Tenaglia. Nel 1567 l’architetto anconitano Giacomo Fontana dichiara di aver fortificato in terra, per Pio V, la Tenaglia «designata dal Cavalier Paciotto», confermandoci l’ipotesi di essere stata quest’ultima di suo originario progetto, e inoltre di aver fatto un modello in legno del Campo Trincerato. Sempre il Fontana ci informa che il papa Gregorio XIII (1572-1585) fece incamiciare in muratura la fortificazione della Tenaglia della Rocca. Nel 1571 il Fontana incontra il Paciotto in Ancona, mostrandogli la sua pianta della città con la nuova fortificazione e gli riferisce i vari pareri espressi su di essa da vari condottieri ed architetti militari: Giacomo Lanteri, Giulio da Thiene, Guidubaldo II, Ottaviano Farnese, Marcantonio Colonna e di Filippo III. Il Fontana aiuterà quindi il Paciotto a piantarla, facendone nuovo modello e disegni da inviare al papa ed al Duca di Urbino.
Da: F. MARIANO, L’Architettura nelle Marche. Dall’Età classica al Liberty, Nardini editore, Firenze 1995).
http://www.mondimedievali.net/castelli/marche/ancona/ancona.htm
Relazione finale rest epigrafe web.pdf Scheda di restauro a cura di Paola Carestia
AGGIORNAMENTO del 26/01/2015
In data lunedì 19 gennaio 2015 finalmente sono state collocate alla parete le due targhe poste sotto alla colonnina rinascimentale del Sec. XV di Piazza Matteotti e all’epigrafe marmorea del 1567 di Porta Girola o Marina. Il lavoro è stato effettuato dai dipendenti comunali Paolo Paolucci e Giorgio Giaconi, con la direzione tecnica del Geom. Massimo Mazzoni dell’Ufficio Tecnico Comunale. In questo modo il lavoro di restauro di Paola Carestia viene maggiormente valorizzato. Ringraziamo tutti coloro che si sono attivati per rendere possibile questo evento: Paola Carestia, l’Economo Comunale Dott.ssa Simona Ciasca, il Geom. Massimo Mazzoni, i dipendenti Paolo Paolucci e Giorgio Giaconi, gli amministratori Comunali ed in particolare l’assessore al turismo Paolo Scocco.
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