Completato il restauro del quadro “La morte (Il transito) di S. Giuseppe” attribuito al pittore fiorentino Benedetto Luti
Il giorno lunedì 13 settembre 2009 è finalmente ritornato in Collegiata restaurato il grande quadro (cm 180×263) attribuito al pittore fiorentino Benedetto Luti (1666-1724) “La morte (il transito) di S. Giuseppe”, olio su tela, inizi sec. XVIII.
Il restauro è stato effettuato dalla ditta Ars Nova di Donatella Perugini e Francesca Pignani di Montecosaro (la stessa che in precedenza aveva già restaurato il “S. Isidoro”), per una spesa complessiva di € 6.140, compreso il restauro della vecchia cornice, purtroppo non più riutilizzabile, somma interamente a carico della Parrocchia dei SS. Stefano e Giacomo.
La scena del dipinto raffigura la morte di S. Giuseppe, circondato da Gesù, Maria ed alcuni angeli, ed è l’unica opera presente oggi in Collegiata che anticamente ornava la Chiesa di S. Ignazio dei Padri Gesuiti di Monte Santo (oltre alle statue dei Santi Ignazio, Francesco Borgia, Luigi Gonzaga, Francesco Saverio e Stanislao Kostka).
Infatti tutti gli altri quadri della Chiesa di S. Ignazio sono stati rimossi per far posto alle tele e alle tavole provenienti dalla antica Pieve di S. Stefano, demolita nel 1796, che si trovava nella Piazza centrale del Paese. In particolare il S. Stefano, posto oggi sopra l’altare maggiore, della Scuola Bolognese della prima metà del sec. XVII, la Discesa dello Spirito Santo del milanese Andrea Lanzani del sec. XVII, collocata nella Cappella della Pentecoste, ed il polittico di Pietro di Domenico da Montepulciano, raffigurante la Madonna col Bambino tra i Santi Michele Arcangelo, Girio, Stefano e Lorenzo degli inizi del sec. XV, venduto purtroppo a privati nel 1943 dalle Suore dell’Addolorata di Potenza Picena.
Gli altri quadri della Chiesa di S. Ignazio o sono dispersi, come quello di Giovanni Francesco Romanelli, detto il Viterbese o Raffaellino (Viterbo 1610 – 8/11/1662), commissionato dalla Sig.ra Caterina Massucci di Monte Santo e pagato nel 1661 150 scudi, raffigurante S. Francesco Saverio, oppure sono collocati presso altri Istituti religiosi, come l’opera attribuita al pittore romano Giacinto Brandi che ornava l’altare maggiore, raffigurante S. Ignazio e S. Girio del sec. XVII, oggi presso il convento del Cappuccini di Potenza Picena.
Il quadro della morte di S. Giuseppe, attribuito a Benedetto Luti, si trovava nell’altare di S. Giuseppe della Cappellania eretta da Carlo Gentili, mantenuto dalla Confraternita degli Agonizzanti.
Con questo ultimo restauro la Parrocchia dei SS. Sefano e Giacomo continua a portare avanti con coraggio la scelta i recuperare e valorizzare il grande patrimonio storico ed artistico della nostra comunità.
Notizie storiche a cura del dott. Roberto Domenichini.