La “PIRAMIDE DE MAYO” de Potenza Picena
El 16 de julio se cumple un nuevo aniversario de la inauguración de la copia de la Pirámide de Mayo en Potenza Picena, única en el mundo. Recordemos algunos detalles de la Pirámide original.
El 18 de marzo de 1811 una comisión de patriotas argentinos solicitó a la Junta de Gobierno construir una pirámide para festejar el primer aniversario de la revolución de mayo, 25 de mayo de 1810. Se destinó el centro de la Plaza de la Victoria (hoy Plaza de Mayo) frente al Cabildo y allí, el alarife Francisco Cañete levantó un monumento hueco de 14,92 m de altura, rodeada por una verja y pilares e iluminada con faroles alimentados a cebo. En 1852 cambió la iluminación y se utilizó gas de hulla. En 1859 se le construyó una base de mármol. En 1912, a raiz de la remodelación de la Plaza de Mayo, la pirámide fue trasladada hacia el Este, 63,17 metros, ubicación actual. El 21 de mayo de 1942 fue declarada Monumento Histórico Nacional.
En la calle Yerbal 6249 de la Ciudad de Buenos Aires, tiene su sede actual la “Società Potentina di Buenos Aires” fundada por residentes italianos oriundos de Potenza Picena, Macerata, Italia. En 1966 sintieron la necesidad de sumarse al homenaje de los 150 años de la independencia del país (1816-1966), con un hecho trascendente, por coincidencia también se cumplía el centenario de la primera emigración potentina a tierra Argentina; entonces resolvieron construir una copia, dimensiones reducidas, de la Pirámide de Mayo, realizada en mármol y adornada con paneles de bronze, obra del artista Giuseppe Asciutti. En la parte superior, una estatua que representa la libertad Argentina, tambièn de bronze, fue realizada por Mario Percossi, en ese entonces secretario de la entidad. Donada a la comuna de Potenza Picena el monumento se colocó en la Plaza Leopardi y se inauguró el 16 de julio de 1967.
Los miembros del Comité Directivo eran: F. Fontinovo; D. Carestia: G. Giampaoli; G. Tanoni; M. Percossi; G. Scarpa; I. Carestia; L. Rossi; U. Linardi; A. Di Lello.
40 años después, el 16 de julio del 2007, el señor Paolo Onofri escribíó en Potenza Picena: “La nostra comunità, in occasione del 40º anniversario dell’inaugurazione, non può certo dimenticare l’avvenimento e il monumento símbolo della nostra emigrazione in terra Argentina, e tanto meno dimenticare Mario Percossi, che è stato l’anima di questa iniziativa. Il comune di Potenza Picena, propietario del monumento, si dovrebbe comunque impegnare, dopo 40 anni, a ripulirlo e a restaurarlo nelle parti danneggiate.”
Tambien el “Corriere Adriatico” del 23 de setiembre del 2007 decía: “RESTAURI ALLA PIRAMIDE DE MAYO L’Opera è la copia perfetta di quella eretta nella capitale argentina” “Un pezzo di storia della città da recuperare per non perdere la memoria di un passato neanche troppo lontano”; mas adelante expresa: “Potenza Picena è una della città marchigiane che hanno vissuto con maggiore drammaticità il problema del’emigrazione; la cittadina, infatti, conta uno dei flussi migratori maqggiori verso il Paese sudamericano. La comunità marchigiana al di là dell’Atlantico è una delle più numerose e il mantenimento dei rapporti con quella terra, anche attraverso la conservazione di una testimonianza come la piramide rappresenta un dovere della comunità.”
En este mes se cumple el aniversario N° 42 y nos encuentra con la piramide potentina restaurada y embellecida por la comuna, emplazada en su lugar de origen y adornando el paisaje de entrada a la ciudad….Además recordandonos su historia.
EMILIO ZAMBONI
COMITATO PIRAMIDE DE MAYO
TRADUZIONE IN ITALIANO
Il 16 di luglio ricorre un nuovo anniversario dell’inaugurazione della copia della Pirámide de Mayo a Potenza Picena, unica al mondo. Ricordiamo qualche dettaglio della Pirámide originale.
Il 18 marzo 1811 una commissione di patrioti argentini propose alla Giunta di Governo di costruire una piramide per festeggiare il primo anniversario della Rivoluzione di Maggio, avvenuta il 25 maggio 1810. Il luogo prescelto fu il centro della Piazza della Vittoria (che oggi fa parte della Plaza de Mayo), di fronte al Palazzo della Giunta, e lì il capomastro Francisco Cañete eresse un monumento, vuoto all’interno, di 14,92 metri di altezza, circondato da un’inferriata sorretta da pilastri, illuminato con fari alimentati a sego. Nel 1852 cambiò l’illuminazione e si utilizzò gas di carbone fossile. Nel 1852 le si costruì una base di marmo. Nel 1912, a seguito del rifacimento della Plaza de Mayo, la piramide fu traslata verso est di 67,17 metri, in quella che è l’ubicazione attuale. Il 21 maggio 1942 fu dichiarata Monumento Storico Nazionale.
In via Yerbal 6249 della città di Buenos Aires ha attulamente la propria sede la “Società Potentina di Buenos Aires”, fondata da alcuni residenti italiani oriundi di Potenza Picena, provincia di Macerata, Italia. Nel 1966 essi sentirono il bisogno di aggiungere all’omaggio dei 150 anni dell’indipendenza del Paese (1816 – 1966), un fatto assai rilevante, per coincidenza ricorreva anche il centenario della prima emigrazione potentina in terra argentina; allora decisero di costruire una copia di dimensioni ridotte della Pirámide de Mayo realizzata in marmo e adornata di pannelli in bronzo, opera dell’artista Giuseppe Asciutti. Nella parte superiore una statua che rappresenta la libertà Argentina, anch’essa in bronzo, fu realizzata da Mario Percossi, allora segretario della Società. Donato al Comune di Potenza Picena, il monumento fu collocato in piazza Leopardi e inaugurato il 16 luglio 1967.
I membri del Comitato Direttivo erano: F. Fontinovo; D. Carestia: G. Giampaoli; G. Tanoni; M. Percossi; G. Scarpa; I. Carestia; L. Rossi; U. Linardi; A. Di Lello.
Quaranta anni dopo, il 16 luglio 2007, il Sign Paolo Onofri scriveva in Potenza Picena: “La nostra comunità, in occasione del 40º anniversario dell’inaugurazione, non può certo dimenticare l’avvenimento e il monumento símbolo della nostra emigrazione in terra Argentina, e tanto meno dimenticare Mario Percossi, che è stato l’anima di questa iniziativa. Il comune di Potenza Picena, propietario del monumento, si dovrebbe comunque impegnare, dopo 40 anni, a ripulirlo e a restaurarlo nelle parti danneggiate.”
Anche il “Corriere Adriatico” del 23 settembre 2007, scriveva: “RESTAURI ALLA PIRAMIDE DE MAYO L’Opera è la copia perfetta di quella eretta nella capitale argentina” “Un pezzo di storia della città da recuperare per non perdere la memoria di un passato neanche troppo lontano”; più avanti riportava: “Potenza Picena è una della città marchigiane che hanno vissuto con maggiore drammaticità il problema del’emigrazione; la cittadina, infatti, conta uno dei flussi migratori maqggiori verso il Paese sudamericano. La comunità marchigiana al di là dell’Atlantico è una delle più numerose e il mantenimento dei rapporti con quella terra, anche attraverso la conservazione di una testimonianza come la piramide rappresenta un dovere della comunità.”
Questo mese ricorre il 42º anniversario e ci coglie con la piramide potentina restaurata e abbellita dal Comune, collocata nel suo luogo di origine ad ornamento dello scenario di ingresso alla città… Ricordandoci inoltre la sua storia.
EMILIO ZAMBONI
COMITATO PIRAMIDE DE MAYO
Luglio 2009
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